È l'auspicio di Alessandro Dolci (MS-Fiamma Tricolore)
SIENA. Da Alessandro Dolci (MS-Fiamma Tricolore) riceviamo e pubblichiamo.
“Come nella migliore tradizione del sistema allineato al modello atlantico, l’intervento russo in Ucraina ha determinato lo schierarsi della politica italiana e dell’establishment europeo dalla parte della Nato, ossia al fianco del blocco neo liberista del petrol/dollaro.
Ciò non deve stupire perché sin dalla spartizione del mondo post ’45, l’Italia è una colonia degli Stati Uniti e, a prescindere dal colore dei Governi succedutisi nel tempo, ad essi siamo purtroppo (ancora) sottomessi, volenti o nolenti.
Noi come italiani e come missini anche oggi rappresentiamo la rivendicazione di una terza posizione, coerentemente con il nostro pensiero non allineato a nessuno degli imperialismi imposti dagli altri, siano essi a stelle e strisce, rossi o neo-zaristi.
Ciò in quanto la nostra politica vede e concepisce l’Europa come Europa di Patrie e di popoli senza l’egida di alcun potere estraneo alla civiltà greco-romana e cristiana di cui siamo eredi e custodi.
Vero è che non si può non vedere in Putin un leader carismatico svincolato dalle pastoie del politically correct, che sta cercando di ridisegnare l’assetto degli equilibri militari ed economici nel cuore dell’Europa limitando (a mio parere giustamente) l’espansionismo predatorio americano.
Ma non dobbiamo dimenticare che dietro allo “zar” c’è pur sempre lo spettro della Cina, di cui Putin non potrà più fare a meno.
Pertanto oggi ribadiamo gli stessi concetti, perché, se da una parte la Russia non è più il mostro, il Leviatano burocratico marxista del passato, essa è tuttavia legata a filo doppio a quella Cina capital-comunista, emblema dello sfruttamento massimo dell’uomo da parte dello Stato.
Come si svilupperà la questione lo vedremo, ma di certo le sanzioni economiche contro la Russia saranno un boomerang per l’Italia nel suo sventurato ruolo servente gli USA, dato che contestualmente siamo uno dei principali partner commerciali della Russia e siamo praticamente da essa gas dipendenti.
Comunque vada certamente ne godrà la Cina”.