Monica Bolzoni designer del vestire ha intrattenuto i soci sull'identità dell'indumento come sapiente struttura architettonica abitata dal corpo
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SIENA. Nella prestigiosa sede dello storico Circolo degli Uniti di Siena, si è tenuto un incontro con Monica Bolzoni, che ha presentato la propria esperienza di nota designer del vestire tra le implicazioni emozionali dell’abito e la sua progettazione. La conversazione si è soffermata sull’identità dell’indumento come sapiente struttura architettonica abitata dal corpo, dispositivo modulare sottratto alla logica del look confezionato e delle variazioni stagionali, e ha messo in evidenza il lavoro creativo di Monica che persegue un obiettivo di equilibrio tra il sistema della moda e il rigoroso studio del design.
Alla conversazione hanno partecipato Vittoria Caratozzolo studiosa di moda e la semiologa Caterina Marrone.
Il design di Monica Bolzoni ha il merito di aver tracciato una netta linea di demarcazione tra moda ed omologazione nel vestire attraverso il ritorno all’atelier ed un occhio attento al pret a porter che non deve mai essere visto come una divisa. Così Monica Bolzoni con “Bianca e Blu” e la sua scatola magica “BBland” ha aperto un dialogo tra l’abito ed il corpo che lo indossa nel risponde al dilagare di una moda consumistica, obbligata dentro schemi commerciali.
All’evento che ha avuto grande plauso e successo erano presenti oltre ai molti soci del circolo e rispettive consorti, il presidente Marcello Griccioli, che ha aperto l’argomento con motivanti spunti di dialogo ed il provveditore Gian Paolo Brini, che ha curato la presentazione delle immagini.
Presenti, a sottolineare l’interesse per l’argomento, importanti personaggi del mondo della cultura e dell’arte, quali i due soprintendenti, l’architetto Emanuela Carpani ed il dottor Mario Scalini con il direttore dei musei senesi, dottor Luigi De Corato, e la dottoressa Laura Bonelli, che a nome di “Vernice Progetti culturali” ha chiuso l’incontro ricordando il collegamento tra Circolo degli Uniti e Fondazione Monte dei Paschi di Siena, nell’ormai collaudata sinergia tra pubblico e privato.