Risorse aggiuntive che riverseremo sul territorio, ha deto il presidente Bernardini
di Augusto Mattioli
SIENA. E’ stato tutto sottoscritto il prestito obbligazionario di sei milioni lanciato dalla Finanziaria senese di sviluppo nel maggio dell’anno scorso.
Il prestito che è stato proposto a investitori professionali, banche e altre finanziarie del senese è stato sottoscritto per tre milioni dalla Fondazione Mps (che ha partecipato anche all’aumento di capitale di Fises sempre a maggio per dieci milioni), da Banca Montepaschi (1,3 milioni), dalla Banca di credito cooperativo del Chianti fiorentino e Monteriggioni (600 mila euro), dalla Banca di Credito Cooperativo di Sovicille (500 mila euro), da Banca di Credito Cooperativo di Asciano Fidi Toscana (300 mila euro ciascuna).
“Si tratta di risorse aggiuntive – ha sottolineato Stefano Bernardini, presidente di Fises, annunciando questa mattina (3 febbraio) i risultati della sottoscrizione – che riverseremo sul territorio. Sono soddisfatto che il mondo bancario senese abbia avuto fiducia nella nostra iniziativa tanto più in un quadro economico con prospettive non rosee per quest’anno e e per il prossimo”.
L’adesione al prestito obbligazionario secondo i vari interventi fatti dai presenti nella sede della Fises, è un modo per fare sistema nell’economia senese. A margine della conferenza stampa alla quale era stata annunciata la presenza anche del presidente della Banca Giuseppe Mussari, assente per altri impegni, si è parlato ancora della disponibilità delle fondazioni ad aiutare le banche e di Tremonti Bond, temi affrontati lunedì scorso da Gabriello Mancini presidente della fondazione Mps in occasione della presentazione del documento programmatico 2011.
Alcune valutazioni di stampa avrebbero creato anche qualche problema in borsa alla banca per cui Mancini ha fatto alcune precisazioni. “L’altro giorno – ha puntualizzato Mancini – ho detto di prendere atto che il presidente Mussari e il direttore generale Vigni hanno escluso la necessita’ di un aumento di capitale in tempi immediati. Poi, previsioni a lunga scadenza sono difficili per tutti. La citazione della disponibilita’ delle Fondazioni a farsi carico delle banche l’ho fatta basandomi sull’intervento che il presidente dell’Acri, Guzzetti, fece a ottobre nella Giornata del risparmio. Allora Guzzetti ricordava che già in passato, sempre le Fondazioni, avevano dato una mano alle banche nei momenti di difficolta’. Questa – ha detto Mancini – e’ la nostra filosofia, ma non vuol dire che oggi sia una esigenza immediata. E’ un modus operandi delle Fondazioni”.
“Per quanto riguarda il tema dell’aumento di capitale – ha concluso – non ho altro da aggiungere, registro quanto è stato detto fino a questo momento”.
Sui Tremonti Bondi Mancini ha sottolineato che la disponibilita’ della Fondazione Montepaschi a prendere iniziative a sostegno della Banca Montepaschi nel rimborso dei Tremonti bond “era un’ipotesi fatta. Non sono io che devo decidere ma deve essere la banca che se lo ritiene lo propone. Non so se quanto ho detto lunedì sui Tremonti bond – ha aggiunto Mancini – abbia fatto rumore. Se qualcuno pensava che si dovesse procedere a rimborso immediato dei Tremonti bond evidentemente ha frainteso. Ho detto che tra le ipotesi ci potrebbe essere anche quella”. Sui tempi del rimborso dei Tremonti bond Ernesto Rabizzi, vice presidente del Monte dei Paschi ha detto che “non si fanno previsioni”. Riguardo il ritorno al dividendo ha aggiunto che “il nostro impegno e’ stato espresso di recente in assemblea”.