Intervento di Montibello, responsabile provinciale Università
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SIENA. “Per risanare e riformare la nostra Università serve un piano credibile che adotti misure eque e coerenti, tali da dimostrare alla città, alla provincia e alla regione di aver imboccato un percorso virtuoso”. Con queste parole Donato Montibello, responsabile provinciale Università del Partito democratico, interviene sulla situazione dell’Ateneo senese.
I sacrifici del risanamento siano condivisi da tutte le anime dell’Ateneo, a partire dai docenti. “L’opera di risanamento strutturale – afferma Montibello – dell’Università per ripianare il debito storico e ridurre il disavanzo di gestione, necessita di uno sforzo da parte di tutte le componenti dell’Ateneo. Negli ultimi mesi, la grande maggioranza del personale tecnico amministrativo ha accettato, con gran senso di responsabilità, la mancata progressione economica orizzontale e i tagli al salario accessorio, consapevole della necessità di un impegno corale per il risanamento dell’Università. I sacrifici, però, dovranno essere equamente distribuiti, generando uno sforzo unitario da parte di tutte le anime dell’Ateneo. Per questo sarebbe auspicabile, in un confronto con l’Ateneo, che dai docenti partisse la volontà di creare un fondo perequativo a cui destinare, per esempio, volontariamente gli aumenti stipendiali degli ultimi due anni a sostegno di quelle attività, che rappresentano lo sviluppo e il futuro della nostra università, a partire dal dottorato e dalla ricerca”.
Il territorio attende segnali precisi per la riduzione dei costi e la selezione delle facoltà. “Il progetto per rilanciare l’Università di Siena, annunciato dal rettore Angelo Riccaboni – conclude Montibello – è indispensabile per il futuro dell’Ateneo e ci aspettiamo che, nel più breve tempo possibile, arrivino segnali e impegni precisi per la riduzione dei costi, per la riorganizzazione della governance e della didattica, già previste dalla legge in vigore, nonchè per tutte quelle scelte importanti che bisogna prendere sulle facoltà e sulla ricerca”.