
di Andrea Pagliantini
RADDA IN CHIANTI. Forse è la volta buona, per una di quelle azioni che scaldano il cuore una volta messe in atto dopo un bel quarantennio: lo scheletro di cemento di ciò che avrebbe dovuto essere nelle intenzioni un centro di stoccaggio e imbottigliamento del vino verrà finalmente abbattuto.
Un monumento all’inutilità e alla bruttezza edilizia, che ha accompagnato migliaia di visitatori che si recavano alla splendida frazione raddese di Volpaia.
Anni fa la Regione Toscana ha ceduto il mostro al Comune di Radda, il quale ha appena completato il bando per l’abbattimento, suscitando un successo enorme tra le ditte che lo vogliono buttare giù.
Sono, infatti, trenta le aziende che si sono presentate al bando e, data la mole di partecipanti, ci vorrà un po’ più tempo del previsto per scegliere quella giusta.
Alla fine un gran polverone e il ripristino dell’area dalle tante macerie inutili.