L'occasione è stata la conferenza sulle foibe che si teneva all'interno dell'Ateneo, contestualmente alla protesta degli studenti di destra
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SIENA. ieri pomeriggio il Blocco Studentesco ha manifestato davanti all’Università per stranieri di Siena, durante lo svolgimento di una conferenza sulle foibe indetta dal rettore dell’ateneo Tomaso Montanari. Tra gli ospiti figura anche l’ormai celeberrimo Eric Gobetti, membro dell’istituto storico della resistenza e noto alle cronache per le sue posizioni politiche revisioniste e filo-titine”
“Ieri ci siamo ritrovati davanti all’Unistrasi – inizia la nota del movimento – per opporci alla volontà di cancellare un pezzo della nostra storia a colpi di seminari. Il sangue che ha macchiato le terre d’Istria, Fiume e Dalmazia rimane vivo nelle menti di milioni di italiani. La crudeltà barbara e l’odio dei partigiani titini non può essere dimenticata come non possono esserlo le oltre diecimila vittime e gli oltre duecentocinquantamila esuli giuliani. Una ferita insanata dalla Repubblica Italiana, che nonostante l’istituzione del Giorno del Ricodo continua ad avere nel suo medagliere come ‘cavaliere al merito’ il Maresciallo Tito”.![](https://www.ilcittadinoonline.it/wp-content/uploads/2022/02/IMG_20220209_214003_890-e1644501304613-300x211.jpg)
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“Ieri a Siena – continua la nota – abbiamo assistito, in un luogo pubblico, alla conferenza privata di uno storico che vive speculando sulle Foibe. Il titolo già un programma: ‘Uso politico della memoria e revanscismo fascista: la genesi del Giorno del Ricordo’. Lo stesso rettore Tomaso Montanari ha dichiarato che il giorno del ricordo è ‘frutto di una battaglia revisionista e il più clamoroso successo della falsificazione storica da parte della destra più o meno fascista’. Perché è stato permesso? Perché nessuna opposizione si è mossa per impedire lo scempio? Questi individui vanno cacciati a calci in culo dalle cattedre e dalle università, dove purtroppo hanno avuto per troppo tempo mano libera per esercitare un potere assoluto sulla vita culturale degli studenti”.
“Questo accade nel 2022 – conclude la nota – in un’università pubblica italiana: uno scempio giustificato dal pro-rettore Mauro Moretti come ‘un’iniziativa scientifica’ e ‘non politica’. Noi rimarremo vigili e continueremo a lotteremo contro chi vuole seppellire la luce. Nelle Universitá non c’è posto per chi sventola la bandiera titina. Riempirsi la bocca di slogan mediocri che minimizzano eventi catastrofici come le Foibe non vi renderá uomini liberi”.