Alla scuola media Marmocchi di Poggibonsi installate centraline innovative di monitoraggio per la sicurezza di studenti e insegnanti
POGGIBONSI. La qualità dell’aria che respirano gli studenti della scuola media Marmocchi (Istituto Comprensivo 1 di Poggibonsi) lo dice la rete di centraline installate all’interno delle aule. Un sistema sperimentale che al momento coinvolge 4 classi ma che potrebbe essere esteso a tutto il resto dell’edificio.
«Abbiamo a cuore la salute dei nostri studenti e dei nostri insegnanti. Per questo vogliamo garantire la qualità dell’aria che respirano in particolare quanto sapere quanta percentuale di CO2 è presente soprattutto in questi tempi che si devono usare le mascherine per proteggersi dal Covid», spiega Manuela Becattelli dirigente del Comprensivo 1.
L’impianto è fornito gratuitamente da BlueUp di Colle di Val d’Elsa, piccola impresa innovativa che ha sviluppato una soluzione tecnologica all’avanguardia per Smart Building, che integra varie funzionalità fra cui il monitoraggio dei parametri relativi al micro-clima e alla qualità dell’aria all’interno degli edifici.
«Per adesso sono 4 le aule, ma l’intenzione di estenderla ad un numero maggiore di classi oltre che di ampliarne le funzionalità, aggiungendo sistemi di segnalazione automatica in ogni classe. L’obiettivo non è solo quello di dotare la scuola di un utile ed innovativo strumento tecnologico, ma anche quello di attivare studi e collaborazioni che possano coinvolgere altri interlocutori, come l’Università», afferma Alessio Cucini, ingegnere, cofondatore di BlueUp un’azienda che ha nel proprio Dna l’innovazione e lo sviluppo tecnologico.
Perché le centraline. Nelle aule delle scuole spesso la qualità dell’aria è scadente, a causa delle dimensioni ridotte delle stanze, del numero elevato di studenti e della ventilazione insufficiente. Una pessima qualità dell’aria è associata primariamente ad una elevata concentrazione di anidride carbonica, oltre che a valori non ottimali di umidità e temperatura.
Come funzionano le centraline. La tecnologia in questione prende il nome di MeshCube: si tratta di un sistema basato su una rete mesh di sensori wireless che misurano alcuni parametri, fra cui CO2, umidità, temperatura e pressione atmosferica. Tutte le informazioni dai sensori arrivano ad un server locale, dove sono acquisite e messe a disposizione tramite un portale web dedicato. Il personale scolastico ha accesso ai dati aggiornati in tempo reale, utili a mettere in atto azioni per migliorare la qualità dell’aria (ventilazione tramite apertura porte o finestre, sospensione momentanea della lezione). I dati acquisiti dai sensori sono inoltre archiviati e possono essere utilizzati per adottare soluzioni per il miglioramento del clima delle aule, e quindi del benessere di studenti e insegnanti, ma anche per il risparmio energetico.
Mal di testa, malessere: gli effetti della CO2. L’anidride carbonica (CO2) è un gas inodore e insapore, percepibile dall’uomo soprattutto per i suoi effetti negativi. Molti studi scientifici hanno correlato la permanenza prolungata in ambienti ad alta concentrazione di anidride carbonica a disturbi a breve termine (irritazione di occhi, naso, gola, mal di testa, stanchezza, malessere, difficoltà di concentrazione) e a lungo termine (malattie respiratorie, asma).
Livelli di CO2 collegati al tasso di contagio. La pandemia da Covid-19 ha portato all’attenzione un altro elemento. «È dimostrato infatti che una scarsa qualità dell’aria e alti livelli di CO2 negli ambienti chiusi sono collegati ad un più alto tasso di infezione da virus, come il SARS-CoV-2. Secondo ricerche scientifiche, il miglioramento della qualità dell’aria interna potrebbe essere efficace nel ridurre la trasmissione del virus tramite aerosol quanto la vaccinazione del 50% della popolazione», spiega Cucini. «La Federation of European Heating, Ventilation and Air Conditioning Associations (REHVA) raccomanda, infatti, di utilizzare dispositivi di misurazione della CO2 all’interno degli edifici per valutare i rischi di trasmissione di SARS-CoV-2 via aerosol».
Per questo, chiosa Cucini, «il monitoraggio del livello di CO2 consente di sapere subito se la ventilazione dei locali è sufficiente e se esiste un alto rischio di infezione da Covid-19 tramite aerosol. Garantire una buona qualità dell’aria nelle classi significa quindi dare priorità alla salute e al benessere di alunni e docenti».
Interesse verso le centraline Ad Aprile 2020, in pieno lockdown, è stata la prima azienda in Italia a lanciare un dispositivo per il contact-tracing in ambito aziendale, adottato da molte realtà a livello mondiale. Con le sue tecnologie, BlueUp contribuisce a creare ambienti di vita e di lavoro più sicuri, sani e “intelligenti”. La soluzione installata presso le scuole Marmocchi è stata di recente presentata a fiere in ambito nazionale ed internazionale, riscuotendo un grande interesse, anche in ambito sanitario ed ospedaliero. Grazie alla sua tecnologia senza cablaggi e alla semplicità di installazione, è adatta per essere installata in edifici con vincoli architettonici e impiantistici (basti pensare al contesto dell’edilizia scolastica italiana in cui l’età media degli edifici scolastici è di 52 anni, con 2 scuole su 3 costruite prima del 1976).
Nelle foto: Manuela Becattelli, Stefania Pomi e Alessio Cucini