La situazione del manifatturiero riferita al terzo trimestre 2010
SIENA. Il direttore di Confindustria Siena, Piero Ricci, ha effettuato un’analisi sull’economia manifatturiera della nostra Provincia, riferita ai dati del terzo trimestre 2010, da cui si evince che le aziende manifatturiere della provincia di Siena (con almeno 9 addetti) hanno subito un il rallentamento del ritmo di crescita rispetto ai primi mesi dell’anno: l’indicatore della produzione si è infatti fermato a +3,4% dopo l’8,7% del II trimestre, inferiore al dato toscano +3,5%, e che trova riscontro anche nell’indicatore di fatturato che passa infatti dal +20,5% dei mesi di aprile-giugno agli attuali +3%. Questi andamenti “tendenziali” rappresentano dati preoccupanti sia per l’effetto frenante del processo di recupero che, e più ancora, perché confrontati con un trimestre, il terzo 2009, in flessione del 9,8% sul 2008.
Ordinativi tornati in negativo
L’indicatore sugli ordinativi, dopo i segnali incoraggianti di inizio anno, nel periodo evidenzia variazioni che sono tornate in terreno negativo (-11,2% gli ordini interni, -11,3% quelli esteri) lanciando quindi segnali di preoccupazione per le dinamiche dei prossimi mesi. Gli effetti sull’occupazione sono ancora evidenti e tornano a peggiorare, seppure in lieve misura, rispetto al secondo trimestre (-1,5% dopo il precedente -1%). La Cassa Integrazione Guadagni continua complessivamente ad aumentare facendo registrare un +26,1% rispetto al corrispondente periodo del 2009. E non tranquillizza che la situazione senese sia complessivamente migliore rispetto alla maggior parte delle altre province e, quindi, della media regionale.
Male le Piccole e recupero delle Medie imprese nella domanda estera e produttività
Sul piano dimensionale continuano ad essere le Piccole (10-49 addetti) a faticare maggiormente nel recupero fermandosi a -0,6% in termini produttivi e a +2% per il fatturato. Stenta a ripartire anche la domanda che a fronte di un debole +1,1% nella componente estera, flette a -2,7% in quella interna. Migliori i dati delle Medie (50-249 addetti) che, trainati dalla domanda estera (+8,2%), recuperano oltre il 5% in termini produttivi. Sostanziale stazionarietà per il fatturato (-0,8%) e lieve miglioramento per gli ordinativi interni (+2,4%). Sono invece proprio gli ordinativi a destare preoccupazione nelle Grandi Imprese con flessioni a due cifre che interessano sia la componente interna (-37%) che quella estera (-48%) e questo, nonostante la positiva performance del III trimestre (+10,5% la produzione e +7,5% il fatturato). Dati che potrebbero anticipare un freno produttivo per il prossimo periodo.
Tutti i settori in calo
Sono comunque tutti i settori economici a confermare un sensibile e generalizzato peggioramento rispetto alla precedente rilevazione, salvo quello dei metalli. Il calo produttivo è passato spesso da una crescita ad una flessione; è il caso dell’elettronica che passa dal 13% al -0,7% e della chimica a – 1,8% dopo il +4,3% del precedente trimestre. Resistono alimentari e bevande, la meccanica e i mezzi di trasporto, con quest’ultimo che chiude meglio il trimestre.
Aspettative ottimistiche per il 2011 ma non per l’occupazione
Unica nota positiva si rileva nelle aspettative del IV trimestre dell’anno che sembrano mostrare segnali incoraggianti per quasi tutte le variabili. Le attese per la produzione (sia rispetto al trimestre appena concluso che rispetto al corrispondente trimestre 2009) vedono infatti gli ottimisti superare i pessimisti. Anche in questo caso la ripresa risulta trainata dalla domanda estera.
Preoccupa invece come continuino a prevalere i pessimisti dal lato dell’occupazione. Escluso qualche miglioramento sulle attese occupazionali registrato nei mezzi di trasporto, nella meccanica e nella chimica e farmaceutica, il cui dato negativo riguarda la domanda interna, si rilevano invece pessimistiche le previsioni in tutti gli altri settori ed in particolare nel legno e mobilio e nei prodotti per l’edilizia.
Edilizia con situazione più critica
Quest’ultimo dato sui prodotti per l’edilizia conferma anche la situazione critica in cui versa il settore edile nella nostra provincia, stretto fra invenduto, scarsità di appalti ed una accresciuta concorrenza esterna alimentata dal persistere delle gare al massimo ribasso.
Nel complesso una conferma alle previsioni delle precedenti indagini che indicavano il prolungarsi della sofferenza anche oltre il 2010.