In una situazione difficile in tutti i settori, le cooperative chiedono sinergie tra istituzioni, imprese, sindacati e associazioni
CHIANCIANO TERME. L’aggregazione come strategia per uscire dalla crisi. È questo il messaggio che esce dalla Giornata del cooperatore che si è svolta oggi (giovedì 16 dicembre) al Grand Hotel Ambasciatori di Chianciano Terme. Durante la tavola rotonda dal tema “Il ruolo del socio” sono intervenuti i rappresentanti delle principali cooperative del territorio.
“Siamo convinti – spiega Mario Marchi, direttore di Confcooperative Siena – che solo il clima costruttivo di dialogo e collaborazione tra istituzioni, associazioni di categoria, imprese e sindacati, sia in grado di sviluppare interventi e strategie concrete per uscire dalla crisi”. Per Confcooperative è quindi necessario creare interventi per promuovere lo sviluppo in ogni settore, da quello bancario, all’agricoltura, passando per i servizi e la cultura.
Tra gli interventi non sono mancati i richiami a una delle esigenze fondamentali di ogni individuo, quella di abitazione. “Assistiamo a richieste abitative che fino a pochi anni fa erano impensabili – ha dichiarato Federico Bettarini presidente Federabitazione Confcooperative Toscana – sono cresciute in maniera esponenziale le difficoltà per l’acquisto della prima casa, tanto che in molti chiedono case in affitto per i primi anni, perché non possono accollarsi un mutuo. Tra le ragioni – continua Bettarini – la nuova parsimonia del credito bancario e soprattutto i redditi fermi e le posizioni reddituali precarie”. In questo campo le cooperative possono offrire il vantaggio di prezzi competitivi rispetto al mercato, ovvero quelli che Bettarini definisce “condizioni migliori ai soci – utenti”. Condizioni vantaggiose anche nelle banche di credito cooperativo, dove “le risorse raccolte – spiega Umberto Giubboni direttore generale Banca Cras – vengono tutte reinvestite nel territorio per sostenere e valorizzare la realtà locale”. Situazione più complessa per le cooperative del settore agroalimentare. Il 60% dei titolari delle aziende agricole aderenti a Fedagri Confcooperative Toscana è ultrasessantenne. “A questo – commenta Carlo Salvadori presidente Fedagri Confcooperative Toscana – si aggiunge la dimensione ridotta delle aziende, un limite che ostacola la crescita e non consente l’abbattimento dei costi. Per questo – conclude Salvadori – i nostri agricoltori si impegnano per garantire la qualità e prodotti eccellenti da mettere sul mercato”. Il ruolo del socio ha quindi compiti diversi che cambiano e si adattano alle diverse realtà produttive, mantenendo in tutte il filo comune della cooperazione e della sussidiarietà tra soci.