E sull'Irpef e Imu invariate dicono: "Nessun sussulto di progressività"
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SIENA. Dal gruppo consiliare Pd riceviamo e pubblichiamo.
“Dopo quasi un anno dall’adozione, il Consiglio comunale approva questo Piano Operativo, senza aver discusso ancora definitivamente il Piano per la Mobilità sostenibile, le cui osservazioni vengono oggi portate in consiglio con una forzatura inaccettabile; mentre si sa bene tutti che le scelte urbanistiche dovrebbero non precedere, ma accompagnare e seguire le dinamiche del traffico e della vita dei cittadini. Un procedimento in affanno, tant’è che il parere del Genio civile è arrivato all’ultimo e la commissione Assetto del territorio si è espressa per la procedibilità solo prima dell’inizio del Consiglio comunale.
La maggioranza ci ricorda sovente che l’importante è fare: ma fare cosa e come?
Siamo di fronte ad una variante urbanistica proclamata come Piano, non ancora operativo, che prevede solo medio-grandi strutture di vendita e distribuzione, mettendo in fibrillazione il sistema della rete delle piccole attività; e il dimensionamento della nuova residenza ha superato di gran lunga il riuso e la rigenerazione, senza misure concrete per attrarre e mantenere nuova popolazione, senza risposte ai nuovi tempi e bisogni della Città, senza una strategia della crescita.
Questo Piano Operativo ha lasciato in un angolo tanto il ruolo che il contributo attivo del consiglio comunale nella sua interezza, oltre a quello della partecipazione dei cittadini e delle loro organizzazioni, delle Associazioni, degli Ordini, delle Categorie e dei Comuni limitrofi. Così, il Consiglio comunale va ad assumere la delibera finale sul Piano Operativo senza una presentazione finale alla nostra Città.
La nostra netta contrarietà a questo atto è stata però sempre supportata da una nostra critica costruttiva, con proposte concrete per la Città, espresse anche con un’osservazione allo strumento urbanistico. Così, questo Piano nasce vecchio e fuori contesto. Il Piano operativo è stata un’occasione persa di cambiamento, verso una città adeguata ai tempi, dovuta alla mancanza di competenza politica.
Pandemia e fragilità dell’ecosistema hanno inserito un tema nella discussione urbanistica e della mobilità: quello del distanziamento, la ricerca di una ‘densità accettabile’. La pandemia sanitaria e finanziaria ha fatto emergere il negativo delle concentrazioni e ha aperto finalmente ad una riconsiderazione del decentramento, della diversificazione e del policentrismo; ha fatto riapprezzare lo spazio e il territorio e le relazioni di vicinato, determinanti di salute. In questo modo si è evoluto il concetto di sostenibilità in economia circolare ed è cresciuto il valore della cultura e della ricerca e produzione hitech. Sono cambiati il lavoro e lo studio con l’applicazione della tecnologia.
Crisi degli affitti, più lavoro a casa e meno ufficio, la ricerca di una densità sostenibile richiedono adesso una strategia dei grandi edifici e contenitori della nostra Città e di una evoluzione della organizzazione delle sue funzioni sul territorio, che immagini un coordinamento con i Comuni vicini per una Siena più grande, che non significa mortificare le municipalità, ma valorizzare gli obbiettivi comuni di governo (raddoppio della ferrovia Firenze-Siena e ultimazione della Cassia, miglioramento dell’Ospedale e della medicina sul territorio, distretto delle Scienze della vita e distretto culturale e della Green Economy), per una maggiore compattezza urbana e politica di Siena in questa parte della Toscana e in Regione”.
E’ su queste nuove variabili che vanno ricostruiti i tempi, gli obbiettivi e l’organizzazione della Città: una riflessione che non si è voluto sviluppare nella fase tra l’adozione e l’approvazione di questo Piano Operativo e che ora va rinviata al nuovo Piano Strutturale, che diventa la vera urgenza di Siena e, dopo questo piano operativo, anche una speranza”.
Dopo due anni di Covid, IRPEF ed IMU ancora invariate ed al massimo
Dopo due anni di Covid, il Comune annuncia IRPEF e IMU ancora invariate anche per il 2022.
Nonostante la crisi economica del Covid abbia ridotto i redditi, l’addizionale IRPEF rimane quella prepandemica e non ci si è preoccupati di effettuare distinzioni tra i redditi. Secondo questa logica sembra che i senesi non abbiano conosciuto crisi. Anche sull’IMU si continua a viaggiare al massimo, nonostante gli effetti della crisi ed i nuovi bisogni siano più chiari rispetto ad un anno fa.
Ad esempio non si è fatto nulla per favorire l’affitto e le sue forme agevolate nei canoni e nei termini, tempi e scadenze; come per le seconde case, distinguendo l’immobile che è bene strumentale e produce reddito, da quello che rimane in carico al patrimonio, ma per il quale non ci sono risorse per migliorarlo e metterlo subito a reddito. A questo proposito, si invita a consultare l’articolata casistica applicativa prevista dal Comune di Firenze per il 2021. C’era tutto il tempo per costruire una maggiore progressività rispetto alle situazioni imponibili, magari facendo al contempo anche un punto su quanti immobili si trovano in corso di revisione catastale, dove l’IMU non si paga. Si sarebbero potute costruire maggiori agevolazioni, anche solo temporanee. Magari in un ragionamento integrato con le altre leve tributarie, compresa la tassa di soggiorno per i beni strumentali nel settore alberghiero ed extralberghiero”.
Invece, si tiene tutto al massimo, così non sbaglia: meno si tocca al ribasso e meglio è, qualora poi ci fosse bisogno di aumentare. Un percorso, questo, sicuramente più difficile e rischioso, perché necessita di partecipazione e confronto con i cittadini.
Infine, teniamo conto che ad oggi sembra che il Governo non contempli per il 2022 un nuovo ‘fondone’ per i ristori Covid, per cui il tema di questi importanti tributi ha più che mai bisogno di essere approfondito ed articolato”.