Taccioli:
SIENA. Da Alberto Taccioli, membro dell’esecutivo provinciale del PD, riceviamo e pubblichiamo.
“In questi giorni stiamo assistendo all’ennesimo segnale di schizofrenia del rapporto tra il Pdl e la Lega senese. Mentre a Roma i padani sono rimasti gli unici a difendere un Berlusconi sempre più indifendibile, rendendosi complici davanti ai cittadini e alla storia dei disastri di questo Governo, a Siena attaccano il Prefetto in maniera vergognosa e prendono le distanze da quello stesso Pdl con cui vanno a braccetto nella capitale. Perché non si scandalizzano di quello che sta facendo il Premier? Perché a Roma applicano un metro di giudizio in cui al Pdl e a Berlusconi tutto è permesso?
La polemica scoppiata in questi giorni tra Pdl e Lega Nord è l’ennesima conferma , come abbiamo avuto modo di vedere anche in consiglio provinciale, di un’anomalia tutta senese che rischia di rendere meno credibile il sistema politico cittadino. Il Pdl è accusato, ad arte, dal suo carnefice del 2006 – cioè Pierluigi Piccini che lo prosciugò dopo averci stretto l’accordo – di connivenza con il Pd. Quando però il Pdl si decide finalmente a fare il suo mestiere e chiama la Lega a raccolta per costruire l’alleanza alternativa al centrosinistra, ecco che interviene il capogruppo de La Mongolfiera, nonché segretario regionale di Api, nonché vero segretario della Lega, per impedire a quest’ultima di partecipare all’iniziativa del partito alleato. Si tratta della riproposizione dello stesso schema del 2006 che distrusse il centrodestra e le cui macerie sono sempre fumanti. Francamente non ci interessa come si organizzeranno le forze dello schieramento alternativo al nostro. Vedremo se sarà in grado di parlare alla città e di indicare con i contenuti la direzione di marcia della Siena del futuro. Il fallimento della strategia delle liste civiche è sotto gli occhi di tutti.
Dopo la sconfitta del 2006 hanno ricercato una opposizione ostruzionistica e rabbiosa che si è rivelata del tutto sterile. In ogni caso saranno i cittadini a scegliere il candidato sindaco ed il programma che meglio risponderà alle aspettative di mantenere alta la qualità della vita dei senesi, con la ripresa economica e la tenuta della coesione sociale. Quello che alla città non si può tacere è che è un danno per tutti che le sorti di ben tre partiti di livello nazionale – perché ad Api e Lega si aggiunge anche Fli– siano affidate ad unico burattinaio che li usa come serbatoio per le proprie aspirazioni personali. Lo stesso che sta per raggiungere come somma di anni di presenza in Comune l’equivalente di un quarto di secolo. La domanda è perché questa arrendevolezza e questo eccesso di delega da parte di questi partiti? Non è che per una questione di rivalsa personale e di ambizione non si esita a falsare il quadro politico e a danneggiare la città? Una prova che questo piccolo ma rabbioso raggruppamento stia diventando sempre di più antisenese sta nelle posizioni assunte sull’Università con la ricerca del commissariamento, come sfregio alla città, nell’attacco al Prefetto e nella risata sarcastica e felice alla notizia del danneggiamento di una filiale del Monte dei Paschi”.
La polemica scoppiata in questi giorni tra Pdl e Lega Nord è l’ennesima conferma , come abbiamo avuto modo di vedere anche in consiglio provinciale, di un’anomalia tutta senese che rischia di rendere meno credibile il sistema politico cittadino. Il Pdl è accusato, ad arte, dal suo carnefice del 2006 – cioè Pierluigi Piccini che lo prosciugò dopo averci stretto l’accordo – di connivenza con il Pd. Quando però il Pdl si decide finalmente a fare il suo mestiere e chiama la Lega a raccolta per costruire l’alleanza alternativa al centrosinistra, ecco che interviene il capogruppo de La Mongolfiera, nonché segretario regionale di Api, nonché vero segretario della Lega, per impedire a quest’ultima di partecipare all’iniziativa del partito alleato. Si tratta della riproposizione dello stesso schema del 2006 che distrusse il centrodestra e le cui macerie sono sempre fumanti. Francamente non ci interessa come si organizzeranno le forze dello schieramento alternativo al nostro. Vedremo se sarà in grado di parlare alla città e di indicare con i contenuti la direzione di marcia della Siena del futuro. Il fallimento della strategia delle liste civiche è sotto gli occhi di tutti.
Dopo la sconfitta del 2006 hanno ricercato una opposizione ostruzionistica e rabbiosa che si è rivelata del tutto sterile. In ogni caso saranno i cittadini a scegliere il candidato sindaco ed il programma che meglio risponderà alle aspettative di mantenere alta la qualità della vita dei senesi, con la ripresa economica e la tenuta della coesione sociale. Quello che alla città non si può tacere è che è un danno per tutti che le sorti di ben tre partiti di livello nazionale – perché ad Api e Lega si aggiunge anche Fli– siano affidate ad unico burattinaio che li usa come serbatoio per le proprie aspirazioni personali. Lo stesso che sta per raggiungere come somma di anni di presenza in Comune l’equivalente di un quarto di secolo. La domanda è perché questa arrendevolezza e questo eccesso di delega da parte di questi partiti? Non è che per una questione di rivalsa personale e di ambizione non si esita a falsare il quadro politico e a danneggiare la città? Una prova che questo piccolo ma rabbioso raggruppamento stia diventando sempre di più antisenese sta nelle posizioni assunte sull’Università con la ricerca del commissariamento, come sfregio alla città, nell’attacco al Prefetto e nella risata sarcastica e felice alla notizia del danneggiamento di una filiale del Monte dei Paschi”.