Al 3° Buy Food il punto su opportunità e prospettive per i prodotti agroalimentari di eccellenza
di Letizia Pini
SIENA. A chiudere la terza edizione del Buy Food 2021, la tre giornate di incontri, esposizioni, masterclass e tavole rotonde, evento dedicato ai prodotti agroalimentari di eccellenza della Toscana (DOP, IGP, Biologici, Prodotto di Montagna, AgriQualità e Prodotti Agroalimentari Tradizionali – PAT), l’iniziativa “Un new deal per la Toscana delle indicazioni geografiche” dove una parata di istituzioni ha cercato di fare il punto della situazione.
Dal sindaco di Siena, che ha accolto gli ospiti e dato il là ai lavori, al presidente Eugenio Giani, alla vicepresidente della Regione Stefania Saccardi assessora all’Agricoltura con delega all’Agroalimentare, al vicepresidente del Consiglio Regionale Stefano Scaramelli, agli esponenti delle Camere di Commercio di Arezzo/Siena e Firenze rispettivamente Massimo Guasconi e Giuseppe Salvini, a Fondazione Toscana con il suo presidente Francesco Palumbo, al direttore generale di Fondazione Qualivita Mauro Rosati, al presidente di Fondazione Prima Angelo Riccaboni e molti altri, i ringraziamenti ai lavori svolti sin ora, al successo della manifestazione, ai numeri significativi che ha prodotto e soprattutto l’esortazione alla collaborazione, alle sinergie, alla qualità al supporto delle istituzioni ai privati e all’attenzione dei singoli a mantenere uno standard di livello in linea con i nuovi dettami nel rispetto delle differenze che diventano la peculiare ricchezza dei nostri territorio e della Toscana tutta.
Dal presidente della Camera di Commercio di Arezzo e Siena l’importanza del dato esportazione addirittura in periodo pandemico: “Investire nelle grandi igp dop e protocolli è una garanzia per consumatori e i mercati” – ribadisce Massimo Guasconi – “Un successo il Buy Food 2021 con ben 46 buyers presenti grazie al grande lavoro della Regione e delle camere di Commercio”.
Anche Giuseppe Salvini segretario generale della Camera di Commercio di Firenze ha ribadito la soddisfazione del lavoro svolto con oltre 5oo B2B e un tasso di gradimento dei partecipanti oltre al 990%. Le IG e le DOP si confermano un fenomeno economico importante facendo delle grandi eccellenze un biglietto da visita unico per tutto il territorio
Dello stesso avviso anche Francesco Palumbo, direttore di Fondazione Sistema Toscana che ha ricordato l’impegno regionale sulla comunicazione e sul turismo con il lancio “Toscana Rinascimento senza fine” da cui è emerso come la regione venga vissuta da chi venga a visitarla luogo per rilassarsi, un luogo in cui rigenerarsi tuffandosi nelle tradizioni culinarie e enogastronomiche. Un luogo di benessere e di rigenerazione dove l’innovazione consente di farli diventare elementi trainanti della ripresa vera e propria di tutta la regione
Lo stesso presidente Eugenio Giani ha fatto il suo plauso alla manifestazione che ha permesso alla Regione di presentarsi con quelle caratteristiche di sinergia di funzione e interrelazione per operare come ‘corpo intermedio’ delle camere di commercio verso i privati. “Un’occasione di testare il polso del settore ma con attenziona costante alla lotta alla contraffazione. Attenzione alla consapevolezza dello sguardo delle istituzioni hanno sul presidio sui prodotti. Un supporto ai territori e ai privati”
L’assessora Stefania Saccardi ha ribadito “ … i risultati ottenuti con le edizioni del “Buy wine” e “Buy food” a significare la volontà di ripartenza. I consorzi giocano ruolo fondamentale.
Il (nostro) compito è di sollecitare le autorità all’attenzione e a promuovere una cultura tra i consumatori che li renda consapevoli di un prodotto igp e dop rispetto ad altre tipologie. I consorzi hanno il dovere di controllo e tutela. I nostri prodotti hanno forte impatto sulla qualità della vita delle persone. E’ fondamentale lavorare sulla consapevolezza dei consumatori e della loro libera scelta”.
Incalzata dalla moderatrice Saccardi ha ribadito come “i giovani siano, rappresentino il nuovo motore della Toscana e dell’innovazione ambientale, sociale e tecnologica. Il ritorno dei giovani alla terra è importante e l’approccio come Regione non vuole essere di misura assistenzialista ma pensando forme di investimento per promuovere modi per restare sul territorio e migliorare. Grande attenzione anche alla GDO per lavorare su un ‘consumatore consapevole’. Gli stessi allevatori sono attenti a non consumare il territorio ma migliorarlo e tramandarlo alle generazioni successive. Produzione, qualità e conservazione territorio. Salute dei consumatori”
Mauro Rosati, direttore di Fondazione Qualivita ha riportato l’attenzione ai cambiamenti in atto e alla necessità di adeguarsi agli sforzi richiesti dall’europa.” Fondamentale lavorare per obiettivi e confrontarsi con quanto viene richiesto: green deal e next generation su tutti. Passando dalla riforma delle IG al benessere animale c’è necessità di supporto ai Consorzi che da soli non potrebbero farcela a sostenere l’impatto dei cambiamenti in atto e ad avere le finanze per affrontare la transizione sulle filiere. C’è bisogno di strategia nazionale -continua Rosati – sulla comunicazione e sui criteri di sostenibilità. CI deve essere il coraggio di non restare indietro: preservazione integrità ambientale, consapevolezza delle filiere, sviluppo territorio, identita, comunità del cibo. Importante anche la tutela della biodiversità e la sinergia tra bio e dop”. Senza dimenticarsi dei “giovani nelle filiere e del tema donne”. Rosati ha concluso richiamando una frase di Papa Francesco “Nessuno si salva da solo”.
Il Presidente di Fondazione Prima Angelo Riccaboni ha parlato di sostenibilità soffermandosi su quanto sia conveniente, cosa si debba cambiare nel fare e cosa già si stia facendo. “Perché – ha ricordato – il miglioramento aziendale passa anche da questo: esserlo davvero, sostenibili, migliora il rapporto con gli stakeholder, la reputazione aziendale. La sostenibilità non è un’opzione, non è un onore ma un’opportunità”. Riccaboni ha parlato anche di modello italiano, ovvero di collaborazione tra tutti gli attori. “Si deve fare in modo di acquisire la grammatica della sostenibilità, esserne consapevoli, valorizzare buone pratiche, che l’impresa acquisisca impegni cogenti, trovare un meccanismo di score per misurare/valutare i numeri di sostenibilità dell’impresa”.
Fabio del Bravo di ISMEA ha parlato di varietà e terziarizzazione e ha riportato l’attenzione sul valore della produzione agricola in Toscana che si attesta su circa 2,6 miliardi di euro di cui 2,2 afferenti ai soli prodotti alimentari senza il comparto vino. Nel complesso il valore della produzione agricola toscana contribuisce al valore nazionale nel 2020 con un 5% che la posiziona al 9° posto nel ranking nazionale. “Ma – riporta una nota di Ismea – l’interazione virtuosa tra valorizzazione di un territorio e le sue produzioni affinché possa trasformarsi in valore per gli operatori necessita di maggior presidio”.
Insomma un successo e un’esortazione a collaborare tra pubblico, privato e istituti di ricerca per cogliere quante più opportunità possibili date dai cambiamenti richiesti e le molteplici attività già in atto.
L’evento è promosso da Regione Toscana e Camera di Commercio di Firenze e organizzato da PromoFirenze e Fondazione Sistema Toscana, con la collaborazione del Comune di Siena, il supporto di Assocamerestero e il patrocinio della Camera di Commercio di Arezzo-Siena.
BuyFood Toscana 2021 si inquadra nel progetto regionale “Food di eccellenza” e punta a diffondere e consolidare la conoscenza della qualità delle migliori produzioni agroalimentari toscane: le eccellenze DOP, IGP, Agriqualità, prodotti Biologici, PAT e Prodotto di Montagna, attraverso eventi mirati, iniziative collaterali ed incontri B2B tra le aziende toscane e il trade internazionale.