Il Comune: "Mancata la comunicazione, scelte poco condivise"
di Annalisa Coppolaro
SIENA. Una conferenza stampa particolare, quella al Comune di Siena ieri sulla questione Franci e Piccolomini, una diatriba che si trascina da mesi e che ieri avrebbe dovuto dare voce a tutti, ma dalla quale curiosamente i grandi assenti erano proprio i vertici del Franci e volendo anche i rappresentanti del Liceo Piccolomini, le due importanti istituzioni che si trovano ancora al momento in una situazione controversa, l’uno senza sapere con certezza cosa accadrà dei suoi locali, l’altro in parte già esiliato a Montarioso nel suo Liceo Economico Sociale. Durante la generosa introduzione del Vicesindaco Corsi diversi sono stati gli spunti relativi proprio a questa vicenda dei locali, e anche i riferimenti alle due diverse realtà. ”Studenti in età universitaria potrebbero spostarsi più agevolmente per raggiungere sedi diverse, e obiettivamente c’era stata la proposta da parte del Comune di usare alcune aule del Monna Agnese – ha sottolineato Andrea Corsi – Ma questa soluzione non ha riscontrato consensi del Franci, sinceramente non capiamo perché visto che se si spostano gli studenti del Piccolomini verso Montarioso, perché non possono spostarsi studenti in età universitaria con strumenti quali un violino verso una scuola come il Monna Agnese? ”
”C’è stata mancanza di dialogo con il Franci – ha poi detto Corsi – Noi vorremmo trovare soluzioni per tutelare la didattica , studenti e docenti di entrambe le scuole”
“Nessuna contrapposizione, ma serve una gestione condivisa dell’istituto Rinaldo Franci e non una gestione privatistica con denaro pubblico, che sembra si voglia portare avanti per finalità politiche” ha quindi dichiarato Corsi.
“Vogliamo dare un segnale di apertura. Abbiamo sentito l’esigenza di fare un po il punto e provare a distendere il clima che si è creato. Voglio che sia chiaro che la contrapposizione tra il Comune di Siena e l’istituto Franci non esiste. Abbiamo a cuore il futuro del Conservatorio, ma chiediamo un po’ di buon senso. Abbiamo pensato a tante soluzioni per risolvere la situazione degli studenti distaccati a Montarioso, ma sono state tutte rifiutate dal Franci. Noi vogliamo mediare tra le varie esigenze ma non accettiamo che ci vengano imposte delle soluzioni preconfezionate”.
“Vogliamo che si faccia luce – ha spiegato ancora Corsi – su come in questo periodo storico il Franci viene amministrato. Sono mancate in questi ultimi mesi, purtroppo, capacità e volontà di condivisione. E’ stato più volte disatteso quanto disposto dall’articolo 1 dello Statuto dell’Istiututo Franci, ovvero di una condivisione e sintonia con il Comune di Siena. Noi siamo qui, a disposizione anche con l’amministrazione provinciale sapendo che il buon amministratore è quello che trova un equilibrio fra le esigenze particolari dei vari gruppi coinvolti. Ricordo che l’amministrazione comunale ha da sempre contribuito, in maniera concreta, al sostentamento di questa eccelelnza territoriale”.
Presenti alla conferenza stampa anche Miranda Brugi e Paola Giusti dimissionarie dal CdA dell’Istituto Franci.
“Mi sono dimessa perché dopo un periodo di ottima collaborazione mi sono trovata in un clima di aperta ostilità – ha spiegato Paola Giusti – Il Comune è stato definito un organo esterno, dopo tanti anni di collaborazione e ad un certo punto di sono sentita esclusa e ostacolata. Ho invitato più volte a trovare un compromesso ma non è stata trovato”.
“Ho avuto l’onore di essere stata designata come rappresentante dell’amministrazione nel C.d.A. del Franci – ha spiegato Miranda Brugi – La mia nomina non è mai stata ratificata eppure sono passati due mesi. Le motivazioni dovrebbero essere rese note, ma questo non è successo: è grave oltre che offensivo e temo che il ministero non c’entri nulla, è una disattenzione generale”.
”Il futuro del Franci? – ha aggiunto Brugi- Ora che non sono più dentro al C.d.A. non mi esprimo, ma come privata cittadina mi auguro che si arrivi ad un obiettivo condiviso mettendoci buon senso e considerazione per i ragazzi. Ma non si può non tenere conto che il Comune è proprietario dell’immobile, tutti devono cedere qualcosa e il Piccolomini ha già dato, andando a Montarioso. Dire che il Franci non può cambiare sede perché non si può spostare un pianoforte non ha senso, studenti e insegnanti si sono sempre mossi”.
Brugi ha anche sottolineato che , per quanto riguarda la statizzazione che era prevista per il Franci, e per la questione dei locali ”è il direttore che se ne occupa , non il presidente” .
Molti gli aspetti sfiorati dal suo intervento tra cui la statizzazione dell’istituto, l’importanza dell’AFAM, ed altro. Una diatriba insomma per ora purtroppo non proprio vicino alla conclusione.