Nel pre-gara del Siena il docente ha anche "spinto" per il museo del Palio
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SIENA. “La crisi economica sta portando i privati a vendere alcuni capolavori d’arte di loro proprietà. Purtroppo non possiamo fermare questa emorragia, che rischia di allontanare dalla nostra città tante opere uniche che non torneranno più. Serve maggiore sensibilità, non possiamo ritrovarci i nostri gioielli nei musei di altri capoluoghi. E, stiamo attenti, le autorità e tutti noi dovremo vigilare sul patrimonio del Monte dei Paschi perchè i vincoli pertinenziali riguardano solo una parte della collezione”.
Parola del docente dell’Accademia Belle Arti di Carrara, Marco Ciampolini, ospite dell’evento culturale pre partita di Siena-Virtus Entella. L’appuntamento ha riscosso molto successo di pubblico ed ha coinvolto i presenti i quali hanno ascoltato per quasi un’ora le risposte dello storico dell’arte senese, membro tra l’altro della Commissione per i Beni Pertinenziali del Mps indetta dal sindaco di Siena con nomi illustri fra cui il direttore degli Uffizi e quello della Galleria nazionale dell’Umbria.
Ciampolini ha parlato approfonditamente della raccolta artistica e del grande patrimonio della Banca, che non riguarda solo le inestimabili pitture come la grande collezione Chigi Saracini, ma anche il Fondo librario antico, il Fondo Sansedoni, i Fondi bibliografici di Mario Delle Piane e Bonaldo Stringher. E poi le sculture, gli arredi, le tele del Novecento…
“Le norme ed i vincoli salvaguardano il nostro patrimonio, ma viviamo in un’epoca di grandi trasformazioni e con una situazione della Banca preoccupante. Ed è per questo che risulta necessario e sempre più urgente svolgere attività di supporto e collaborazione al Soprintendente per verificare il vincolo pertinenziale esistente su parte delle opere d’arte del Mps al fine di valutarne la possibile estensione. Ma in un anno sono cambiati tre Soprintendenti e questo non ci ha facilitato”, ha detto ancora Ciampolini.
Il docente ha evidenziato “l’importanza della Fondazione Santa Maria della Scala. Finalmente è stato realizzato un percorso più volte auspicato in passato da personaggi illuminati colpevolmente ignorati. Adesso bisogna valutare attentamente il percorso da intraprendere affinchè l’antico Spedale diventi il motore della cultura e dell’arte senese e non un solo contenitore. Auspico che si realizzi la grande intuizione, formulata già negli anni Trenta dell’ex podestà Bargagli Petrucci e ripresa quarant’anni dopo dall’eccelso studioso Cesare Brandi, di trasferire la Pinacoteca al Santa Maria e si acceleri per la realizzazione del Museo del Palio, che deve – a mio avviso – essere allestito in Palazzo Comunale, ad esempio negli spazi dell’attuale anagrafe”.