"Il razzismo e l
SIENA. Molta partecipazione e solidarietà da parte di varie personalità e sindaci del senese per la strage avvenuta ieri (13 dicembre) a Firenze, che ha portato all’uccisione di Samb Modou, 40 anni, e Diop Mor, 54 anni, e al ferimento di Sougou Mor (32 anni), Mbenghe Cheike (42) e Moustapha Dieng (37).
Il sindaco di Siena
“Voglio esprimere alla città di Firenze ed a tutta la comunità senegalese il cordoglio e la vicinanza del Comune di Siena per la brutale aggressione di ieri, nella quale sono stati uccisi Samb Modou e Diop Mor e feriti gravemente tre loro connazionali. Le parole, di fronte ad una ferocia del genere non possono esprimere un dolore che è e deve essere percepito come un dolore e una ferita per tutti. Oggi è il momento del dolore, del raccoglimento, del sostegno ai familiari e agli amici delle vittime. Proprio da questo dolore, però, dovremo subito ritrovare la forza per reagire e ribadire tutti insieme che il razzismo e l’odio che hanno generato questa tragedia non prevarranno. Siena oggi è più che mai vicina a Firenze ed a tutta la comunità senegalese”.
Il sindaco di Poggibonsi
“Una vicenda che ci ha scosso profondamente. La nostra città – dice Lucia Coccheri – conosce molto bene la popolazione senegalese. A Poggibonsi sono presenti 77 nazionalità diverse e provenienti da tutto il mondo, ma una delle comunità maggiormente rappresentate è proprio quella senegalese con circa cinquecento persone che da anni vivono e lavorano insieme a noi. La rabbia che tutti proviamo per questa strage non deve farci commettere l’errore di relegare il tutto al gesto di un folle. Fenomeni estremi di odio, xenofobia e razzismo non vanno mai sottovalutati ma rimossi culturalmente dalla nostra società. Esprimo la mia solidarietà al Sindaco di Firenze Matteo Renzi per la ferita che sta soffrendo la sua città, e rinnovo la nostra vicinanza e solidarietà ai familiari delle vittime e delle persone ferite, a tutta la comunità senegalese, a Moussa Guye presidente dell’associazione locale del Senegal e a tutti i senegalesi che vivono a Poggibonsi”.
Fondazione 4Africa
“Fondazioni4Africa, con le Fondazioni promotrici dell’iniziativa (Compagnia di San Paolo, Cariplo, Cariparma e Monte dei Paschi di Siena) e i colleghi che operano a vario titolo nel progetto, desiderano esprimere vicinanza, solidarietà e cordoglio alle famiglie delle vittime e alla comunità dei senegalesi a Firenze e in Italia per il grave e ingiustificabile episodio di violenza accaduto ieri a Firenze. L’episodio, che segue i recenti gravi fatti dei giorni scorsi contro la comunità Rom di Torino, testimonia, in particolare nei momenti di crisi e di smarrimento di valori civili quali quelli attuali, quanto sia importante la battaglia culturale contro il razzismo e la xenofobia che, soprattutto grazie all’essenziale apporto delle associazioni della diaspora senegalese, stiamo insieme promuovendo e quanto impegno e mobilitazione siano ancora necessari nel nostro Paese su questi temi. Ribadiamo il nostro impegno a continuare insieme l’essenziale percorso di costruzione di un nuovo modello di cittadinanza globale, fatta di integrazione, convivenza civile, società multiculturale”.
PD di Siena
“Ai familiari e agli amici di chi è stato vittima di questo terribile atto razzista, a tutta la comunità senegalese va la nostra più piena solidarietà, insieme alla disponibilità a promuovere tutte le iniziative che potranno essere utili a combattere razzismo, intolleranza e xenofobia sotto qualunque forma si manifestino”. Elisa Meloni e Fausto Bertoncini, rispettivamente segretario e responsabile immigrazione del Pd provinciale, intervengono dopo i fatti di cronaca accaduti ieri a Firenze. “Nei prossimi giorni, come Partito Democratico – proseguono Meloni e Bertoncini – presenteremo una serie di ordini del giorno in consiglio provinciale e nei consigli comunali della nostra provincia per chiedere la più ferma condanna di quanto accaduto ed impegnare le amministrazioni locali a continuare a combattere ogni forma di razzismo e discriminazione, favorendo la cultura della legalità e dell’integrazione”.
“Ieri a Firenze uccisi due ‘negri’ – prosegue la nota, – pochi giorni fa a Torino l’assalto potenzialmente omicida agli ‘zingari’. Non è intolleranza, fastidio, paura del diverso: è razzismo, nudo e crudo. Diventa fondamentale riconoscerlo per quello che è, chiamarlo con il suo nome, non nasconderlo dietro giri di parole né qualificarlo con aggettivi di contorno. Dobbiamo combattere il razzismo così come dobbiamo combattere, smettendo di trattarle come episodi casuali o alla stregua di curiosità folcloristiche, tutte quelle manifestazioni xenofobe e, appunto, razziste contro lo straniero che troppo spesso si ripresentano nella nostra società. Il razzismo tra di noi esiste, c’è. Ci sono persone razziste, politiche razziste, culture razziste, qui ed ora. Dobbiamo saperle riconoscere, ammettere la loro presenza e, a partire da questo, contrastarle con forza, a viso aperto, con le armi nonviolente della ragione, della democrazia e della legge. E anche del linguaggio”.
“Forse anche stavolta – proseguono Meloni e Bertoncini – davanti ai due senegalesi ammazzati e ai feriti, qualcuno parlerà di follia, qualcuno dirà che certo l’omicidio va condannato ma che, insomma, il fatto nasce dal degrado che loro, gli stranieri, portano con sé e quindi in fondo le responsabilità vere sono altrove, è l’immigrazione che va fermata. Ancora una volta sarebbe la teoria del ‘non siamo noi che siamo razzisti, sono loro che sono negri’. Noi non ci stiamo. Il Partito democratico si opporrà con determinazione a ogni tentativo di minimizzare i fatti accaduti o di trasferire altrove le responsabilità politiche e culturali (a quelle penali ci penserà la magistratura) di episodi razzisti come quello di ieri, che sono da attribuire anche a quelle forze xenofobe e razziste che, ormai da decenni, fanno dell’intolleranza e della discriminazione la propria bandiera”.
Il Segretario Generale CGIL Siena
Una comunità come quella di Firenze, colpita dall’infame agguato di un fascista, è una collettività alla quale deve essere tributata la massima solidarietà e fratellanza. In una terra come la Toscana è perfino assurdo pensare che simili cose possano accadere e lo shock di fronte alla tragedia è quindi ancora più grande. Nella Toscana che per prima ha riconosciuto l’inciviltà della pena di morte non possiamo che sostenere con forza il no alla barbarie, al razzismo, allo sfruttamento umano e materiale che spesso oggi sottendono.
Reazioni superficiali contro settori della società che brandiscono la restaurazione di un regime xenofobo, violento, antidemocratico come quello che sembra essere stata la casa ideologica del criminale ragioniere di Firenze non sono ammissibili. Evidentemente ci sono germi, anche al di là del gravissimo episodio, che si stanno alimentando per tentare di ridisegnare in senso non inclusivo ed autoritario la nostra società. E in questo particolare momento di crisi economica, finanziaria, sociale e forse anche morale potrebbero trovare terreno anche più fertile.
La nostra Organizzazione qui a Siena rappresenta almeno 5.000 cittadini stranieri di cui molti extracomunitari di varie origini. Da noi vengono spesso a cercare sostegno, aiuto, informazioni. Spessissimo svolgono lavori manuali, alcune volte denunciano sfruttamento, altre ancora sono nelle nostre case al nostro servizio. In tante occasioni ci insegnano quanta amicizia possono dispensare. Tante volte ci fanno riflettere sui nostri valori, quelli di una società forse più evoluta di quella dei loro Paesi di origine ma più arida sul piano dei sentimenti.
Voglio esprimere piena vicinanza e solidarietà alla comunità senegalese presente nella nostra provincia: anche con il vostro aiuto ci troverete sempre impegnati nella difesa dei più deboli e della piena integrazione fra i popoli.
Beni comuni esprime massima solidarietà e sostegno agli immigrati del Senegal di tutta Italia eparticolare vicinanza e solidarieta’ a quelli di Firenze.