E' statyo promosso dal Csi di Siena
SIENA. Si è tenuto mercoledì (23 Novembre) 2011 nei locali del Ricreatorio Pio II – Costone il convegno sul tema “Sport, Intercultura, Mondialità” promosso dal Comitato Provinciale di Siena del Centro Sportivo Italiano in collaborazione con il Laboratorio Diocesano Sport Tempo Libero Educazione dell’Arcidiocesi di Siena, l’Associazione Costone Ricreatorio Pio II – Siena, l’Associazione Sportiva Dilettantistica Costone Siena – Fides 1904.
Nel saluto introduttivo il vicepresidente regionale CSI di Toscana Fabio Cerretani ha evidenziato le motivazioni poste come riferimento al Convegno e che fanno dello Sport uno strumento di Pace, Legalita’ e Intercultura: “Lo sport raggruppa in se soprattutto i valori, gli ideali in cui gli uomini “di buona volontà” credono. I valori fondanti dello sport sono l’amicizia, la lealtà, la solidarietà, l’impegno, il coraggio, il miglioramento di sé, la pace. Lo sport quindi è, o meglio dovrebbe essere, una scelta di pace. È proprio perché si tratta di una scelta, partendo dall’accettazione delle diversità, lo sport pacifico può rendere testimonianza di una cultura che non teme e quindi non evita l’incontro ma forma operatori di pace attraverso il gioco, non evitando i conflitti, ma attraversandoli, anche attraverso la scelta della non violenza. Tutto ciò partendo dal presupposto che la pace non è autoritaria perciò non può essere imposta, ma deve essere ricercata in modo creativo e dinamica”.
Sono seguiti gli interventi dei relatori coordinati da Massimo Bianchi (Università di Siena – ex Assessore allo Sport del Comune di Siena)
Alessandra Muzzi (Direttrice Didattica del Comitato Dante Alighieri di Siena) ha incentrato il suo intervento sul tema dei rapporti interculturali e sulle conseguenti diversità di comportamento riscontrabili nei codici non verbali (es. gesti, comportamenti, contatti, …) e nei codici verbali (es. suoni, parole, …) specifici delle varie culture, etnie, ribadendo l’importanza della comunicazione come strumento fondamentale per conoscere l’altro, i suoi valori, gli atteggiamenti da seguire per giungere ad un’accettazione e ad una condivisione delle diverse culture.
Davide Iacchetti (responsabile della Commissione per le attività internazionali del CSI), parlando di sport e mondialità ha evidenziato come nei rapporti tra culture diverse la crescita della persona (del giovane) debba essere il fine da perseguire, lo sport debba essere lo strumento per aiutare a raggiungere l’obiettivo; nel suo intervento ha raccontato la storia di un giovanissimo immigrato africano di dodici anni, venuto in Italia per ricongiungersi alla sua famiglia, che attraverso lo sport, inteso come gioco socializzante, praticato in un Oratorio della Lombardia è riuscito ad inserirsi e ad essere accolto dagli altri suoi compagni italiani pur senza conoscere la nostra lingua, prima ancora di essere ammesso alla frequenza scolastica.
L’intervento conclusivo è stato di Don Domenico Poeta (responsabile del Centro Missionario dell’Arcidiocesi di Siena) che ha raccontato un’esperienza vissuta a Monticiano, dove opera come parroco, nel quale si è creato un rapporto interculturale attraverso lo sport non con la contrapposizione tra una squadra di italiani ed una di albanesi, ma, attraverso la reciproca collaborazione e condivisione, lo sport ed il gioco hanno contribuito a dar vita ad un’unica realtà socializzante, vissuta come metafora della vita, come tempo della festa, come linguaggio dell’anima e relazione tra diversi.
Un dibattito ha concluso i lavori ed è stato di stimolo agli organizzatori per rispondere alle parole del Papa Benedetto XVI ad Assisi (27 Ottobre 2011): “Noi continueremo a incontrarci… noi continueremo uniti in questo viaggio”
Sono seguiti gli interventi dei relatori coordinati da Massimo Bianchi (Università di Siena – ex Assessore allo Sport del Comune di Siena)
Alessandra Muzzi (Direttrice Didattica del Comitato Dante Alighieri di Siena) ha incentrato il suo intervento sul tema dei rapporti interculturali e sulle conseguenti diversità di comportamento riscontrabili nei codici non verbali (es. gesti, comportamenti, contatti, …) e nei codici verbali (es. suoni, parole, …) specifici delle varie culture, etnie, ribadendo l’importanza della comunicazione come strumento fondamentale per conoscere l’altro, i suoi valori, gli atteggiamenti da seguire per giungere ad un’accettazione e ad una condivisione delle diverse culture.
Davide Iacchetti (responsabile della Commissione per le attività internazionali del CSI), parlando di sport e mondialità ha evidenziato come nei rapporti tra culture diverse la crescita della persona (del giovane) debba essere il fine da perseguire, lo sport debba essere lo strumento per aiutare a raggiungere l’obiettivo; nel suo intervento ha raccontato la storia di un giovanissimo immigrato africano di dodici anni, venuto in Italia per ricongiungersi alla sua famiglia, che attraverso lo sport, inteso come gioco socializzante, praticato in un Oratorio della Lombardia è riuscito ad inserirsi e ad essere accolto dagli altri suoi compagni italiani pur senza conoscere la nostra lingua, prima ancora di essere ammesso alla frequenza scolastica.
L’intervento conclusivo è stato di Don Domenico Poeta (responsabile del Centro Missionario dell’Arcidiocesi di Siena) che ha raccontato un’esperienza vissuta a Monticiano, dove opera come parroco, nel quale si è creato un rapporto interculturale attraverso lo sport non con la contrapposizione tra una squadra di italiani ed una di albanesi, ma, attraverso la reciproca collaborazione e condivisione, lo sport ed il gioco hanno contribuito a dar vita ad un’unica realtà socializzante, vissuta come metafora della vita, come tempo della festa, come linguaggio dell’anima e relazione tra diversi.
Un dibattito ha concluso i lavori ed è stato di stimolo agli organizzatori per rispondere alle parole del Papa Benedetto XVI ad Assisi (27 Ottobre 2011): “Noi continueremo a incontrarci… noi continueremo uniti in questo viaggio”