di Giulia Tacchetti
SIENA. Nella bellissima struttura del ChigianaArtCafé, oggi pomeriggio (28 settembre), è stata presentata la 25° edizione del Terra di Siena International Film Festival da Maria Pia Corbelli, coadiuvata dal regista Marco Filiberti, la cui opera “Parsifal” è in programma alle 19.30 (28 settembre) al Cinema Nuovo Pendola, e da Maurizio Bianchini, giornalista senese.
Maria Pia Corbelli si dichiara sempre emozionata anche se da sempre ha frequentato i festival più rappresentativi del cinema, così a Cannes, dove ha premiato Charlotte Rampling e Paul Verhoeven per il film “Benedetta” e a Venezia per il premio a Franco Nero protagonista del film “Django” e Quentin Tarantino. Il Film Festival Terra di Siena si è sempre qualificato per gli importanti nomi e film presenti “da qui è passato tutto il cinema italiano”. Quest’anno si qualifica per il particolare focus sui giovani talenti e sul pianeta da salvare. Maria Pia Corbelli fa una breve carrellata degli oltre 30 film tra lungometraggi, cortometraggi e documentari, molti in prima mondiale come “Where are you” (29 settembre ore 19.00) con Anthony Hopkins di Riccardo Spinotti e Valentina De Amicis . Saranno presenti beniamini del cinema italiano come Vanessa Incontrada per il film “Ostaggi” di Eleonora Ivone (1 ottobre ore 18.30) e Lino Banfi per il film “Vecchie canaglie” di Chiara Sani, in prima nazionale (30 settembre ore 20.30). Da non dimenticare Ilenia Pastorelli per il film “Io e Angela” di Herbert Simone Paragnani, Sebastiano Somma per il film “Una sconosciuta” di Fabrizio Guarducci, Michele Riondino e Alessandro Haber per il film ”I nostri fantasmi” di Alessandro Capitani.
Il compito che si prefigge il Festival è quello di far conoscere e lanciare i giovani talenti. Quest’anno protagonista della prima giornata è il regista Marco Filiberti con la sua opera “Parsifal” che incontriamo alle 10.30 nella Sala Concerti dell’Accademia Chigiana, presentato dal critico cinematografico Giovanni Bogani e con la presenza di Roberto Barzanti, che riferisce su Wagner ed il suo Parsifal. Bogani parla del “Parsifal” di Filiberti come di un’opera complessa “con dentro tante cose”: poesia, pittura, danza, musica, studio filosofico.
Il riferimento letterario è il poema cavalleresco del XIII secolo, ma si ispira anche al Parsifal di Wagner, ultimo dramma musicale, andato in scena nel 1882, “commosso dal Duomo di Siena”, secondo le parole di Roberto Barzanti. Filiberti ci racconta che in una notte di luglio del 2017, mentre soggiornava in Maremma, ha scritto tutto il suo “Parsifal”, come spinto da una “forza”, che lo ha accompagnato fino alla fine della stesura. “Non so cosa farò dopo , ma non farò mai nulla di simile, è un miracolo..” . Il regista sostiene che il concetto di “bel film” è anacronistico, nel senso commerciale del termine. Non posso pensare che tutto il mio sforzo finisca con la fine del film, questo deve produrre qualcosa sugli altri, perchè l’opera d’arte agisce su altri canali. Logica comunitaria nella storia di Filiberti, ma anche forte spiritualità in un mondo che procede al contrario. “Wagner è il mio spirito guida per la funzione spirituale che dà all’arte, muovendomi in una cultura mitteleuropea”. Non ci resta che andare a vederlo.
Sono cinque giornate dense di eventi che ci spingono a partecipare per godere del cinema, che è vita, sogno.