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Seduta positiva per le borse europee, con il Ftse Mib in rialzo dello 0,6% a 26.132 punti. Lievi guadagni per il Dax di Francoforte (+0,3%), il Cac 40 di Parigi (+0,2%) e il Ftse 100 di Londra (+0,2%) mentre avanza maggiormente l’Ibex 35 di Madrid (+1,4%). A Wall Street, viaggia sopra la parità il Dow Jones (+0,4%) e arretrano S&P500 (-0,2%) e Nasdaq (-0,7%).
Da una parte sembrano attenuarsi i timori legati al possibile default del colosso immobiliare cinese Evergrande, dall’altra gli investitori attendono i dati in uscita giovedì sull’attività manifatturiera della Cina, che dovrebbero confermare il rallentamento della seconda economia mondiale.
A livello globale preoccupa anche il potenziale “energy crunch”, una carenza di energia che minaccia di frenare la ripresa economica in un contesto già incerto per via del prossimo avvio del tapering da parte delle banche centrali.
A tal proposito, gli operatori attendono indicazioni sulle tempistiche con cui verranno gradualmente ritirati gli stimoli da alcuni esponenti dei principali istituti monetari mondiali che interverranno nei prossimi giorni.
Oggi Christine Lagarde, presidente della Bce, ha ribadito che l’economia dell’eurozona tornerà sopra i livelli pre-covid entro fine anno e che l’accelerazione dell’inflazione rappresenta un fenomeno transitorio.
Intanto, come previsto, le elezioni federali tedesche per il rinnovo del Bundestag si sono concluse con un esito incerto e per il nuovo governo bisognerà attendere le negoziazioni tra i partiti.
Sul Forex, l’euro/dollaro oscilla intorno a 1,17 mentre il cambio tra biglietto verde e yen si riporta a 111.
Tra le materie prime prosegue il rialzo delle quotazioni del greggio sui massimi da circa tre anni, con il Brent (+2,0%) a 78,8 dollari e il Wti (+2,0%) a 75,5 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si amplia a 102 punti base, con il rendimento del decennale italiano allo 0,79%.
Tornando a Piazza Affari, fra le aziende più capitalizzate si distinguono Unicredit (+5,1%), Leonardo (+4,2%) e Bper (+3,8%). In calo invece Diasorin (-3,7%), Amplifon (-2,9%) e Moncler (-2,15%).
Fonte MarketInsight