"La Fondazione ha accettato 150 milioni pesando al futuro della banca"
SIENA. Piacevole incontro nella Sala Stampa dell’Artemio Franchi tra gli abbonati della Robur ed il presidente della Fondazione Mps Carlo Rossi a pochi minuti dalla gara contro la Reggiana. Il pre-partita culturale si è svolto in un clima familiare, in cui il numero uno di Palazzo Sansedoni ha raccontato delle iniziative e della sua personale esperienza alla guida dell’istituzione senese.
In modo particolare, Rossi ha parlato non solo dei tanti progetti legati alla ricerca e alla scommessa sui giovani (“le intuizioni Ikigai e Scoolfood ci hanno permesso di finanziare proposte importanti di sviluppo, che stanno ottenendo molto successo e permettono a molti ragazzi di concretizzare le loro idee innovative”), ma anche di sostenibilità, arte e cultura (“nonostante la pandemia e la crisi economica generale, abbiamo investito un milione di euro sulla Chigiana, che resterà ancora il fiore all’occhiello di Siena grazie anche a nuovi progetti di grande spessore”), oltre alla ricerca ed innovazione (“Tls e Saihub rappresentano un settore strategico per il futuro e pure per il nostro territorio in termini di occupazione. Il sostegno non può venire meno. Sono orgoglioso inoltre del lavoro di progresso e ricerca sull’intelligenza artificiale che proprio a Siena, grazie alla collaborazione con l’Università, sta crescendo favorendo nuove strade”).
Se per il futuro della Fondazione Mps c’è bisogno di proseguire in una “strategia che punti a nuove idee, soprattutto perchè ora che la Banca non è più il perno principale del nostro territorio, è necessario sviluppare strade alternative affinché i nostri nipoti possano avere un domani migliore”, Rossi si è detto “rammaricato della forte denatalità che sta determinando il futuro di Siena, ma anche di tutta la Nazione”.
Rispondendo ad una domanda sul risarcimento di 150milioni di euro relativo ai danni subiti dall’ente con l’acquisizione di Antonveneta e con gli aumenti di capitale del 2011 e del 2014-2015 da parte di Banca Mps, ha sottolineato: “Non è una cifra di cui ci siamo accontentati. I tre miliardi e mezzi iniziali erano una realtà valutata su una serie di fatti concreti che però sono stati ridimensionati.
Dopo una analisi dettagliata e anche in base alle cifre che i periti hanno messo nero su bianco, i 150milioni sono stati un risarcimento confacente. Inoltre fa parte dell’indennizzo anche la valorizzazione del patrimonio artistico. Non nascondo però che la Fondazione è voluta andare incontro alla Banca Mps tenendo conto del suo futuro”.
L’ultima battuta, Carlo Rossi l’ha riservata alla sua amicizia con il cardinale di Siena Augusto Paolo Lojudice: “E’ un uomo straordinario, semplice, di alto spessore culturale. Una persona illuminata che ha capito la città e la sua identità. E’ un bene prezioso per la nostra diocesi e per Siena”.