ASIAGO-GALLIO. L’ottava edizione della SUMMER SCHOOL 2021 di Asiago-Gallio (VI), organizzata da Motore Sanità, si è conclusa con straordinari risultati. La tre giorni di discussion e tavole rotonde ha visto i massimi esperti della sanità italiana – 237 relatori coinvolti, sia in presenza sia collegati da remoto – impegnati a proporre il nuovo volto del Servizio sanitario nazionale.
Summer School presenta in dieci punti il senso della rivoluzione sanitaria.
- SSN REVOLUTION: la distruzione creativa necessaria per il rilancio
In questi anni si abbatterà sulla sanità italiana una pioggia di soldi che arriveranno dall’UE. Il compito del Governo sarà quello di garantire un utilizzo coerente ed efficace di questo denaro nelle aree che saranno coinvolte dal grande investimento – ospedali, ricerca immunologica e farmaceutica, digitalizzazione dell’assistenza e dei servizi di prevenzione, rafforzamento della prossimità delle strutture del Servizio sanitario nazionale (SSN), integrazione tra politiche sanitarie e politiche sociali e ambientali, valorizzazione delle politiche per il personale sanitario.
- ONCONNECTION: la Rete delle reti oncologiche
Il progetto Onconnection è partito nel 2020 con lo scopo di creare una rete nazionale delle Reti oncologiche regionali e con le Associazioni dei medici e dei pazienti al fine di rendere omogeneo l’accesso alle cure ai pazienti su tutto il territorio nazionale e accelerare l’uso della tecnologia, realizzando piattaforme digitali utilizzabili in tempo reale dagli specialisti.
I dati che ci forniscono il rapporto di AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) e AIRTUM (Associazione Italiana Registri Tumori), stimano circa 377.000 nuovi casi di tumore nel 2020 in Italia. Pur trattandosi di malattie molto severe, i dati di sopravvivenza vanno migliorando di anno in anno, grazie a una combinazione tra prevenzione (riduzione dei fattori di rischio e diagnosi precoce) e terapie innovative sempre più efficaci.
Attraverso Onconnection si discute su come ripartire dopo la pandemia Covid-19, su come implementare il rapporto tra specialisti e pazienti, anche in vista del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
- RILANCIO DELLA MEDICINA DEL TERRITORIO
La popolazione che invecchia, le nuove fragilità portate dalla stessa pandemia fanno ripensare ad un modello assistenziale orientato verso un’offerta territoriale cioè che valorizzi la vita quotidiana della persona. La parola d’ordine è seguire la persona in tutto il percorso assistenziale con una “sanità di iniziativa” integrata con i servizi sociali.
Il modello da perseguire è perciò un modello di rete territoriale basato su competenze multidisciplinari che operino con le proprie responsabilità e in autonomia nella gestione del paziente, nell’ambito dell’educazione alla salute, la prevenzione, l’assistenza e il soddisfacimento dei bisogni, il controllo delle condizioni dell’individuo per evitare processi di malattia (anche attraverso la telemedicina). Tra le figure coinvolte si pone molta attenzione agli infermieri nell’assistenza territoriale.
- RISORSE UMANE
La pandemia ha dimostrato che senza un numero imponente di medici e di infermieri non si può combattere il pericolo di pandemie e nemmeno garantire cura e assistenza tempestivi agli ammalati. Mancano medici ospedalieri, medici di medicina generale, infermieri. Le associazioni di categorie, anni addietro, avevano già fatto fosche previsioni. Grazie ai fondi del PNRR si pensa di rimpolpare le risorse umane e formarle ad hoc.
- DISTRETTO SOCIO-SANITARIO
Il Distretto socio-sanitario dovrà rispondere alle esigenze di cura di una popolazione che vive sul territorio. Difatti è il luogo fisico di prossimità e di facile individuazione dove i cittadini possono accedere per ottenere i servizi di cure e l’assistenza di cui hanno bisogno. Un’opportunità che evita il ricorso all’ospedale quando non strettamente necessario. Il PNNR prevede un Distretto socio-sanitario ogni 100mila abitanti, Case di comunità e medicine di gruppo integrate per quei territori disagiati e a minore densità abitativa.
- INNOVAZIONE E RIORGANIZZAZIONE DELLA RETE OSPEDALIERA
La nuova sanità avrà bisogno di rinnovare la tecnologia e ammodernare le strutture sanitarie. Per questa azione il PNRR stanzia 10 miliardi per sostituire la tecnologia obsoleta, ammodernare i pronto soccorsi/Dea anche in seguito agli insegnamenti della pandemia. Tutto ciò senza depauperare ulteriormente gli ospedali che sono segnati da un numero bassissimo di posti letto in rapporto agli abitanti con offerte disomogenee a livello delle varie regioni.
- ADERENZA TERAPEUTICA
L’aderenza e la continuità terapeutica sono la base del successo delle cure ma purtroppo, seppur con differenze tra varie patologie croniche, solo il 50% in media dei pazienti è aderente.
Un paziente su 2 non assume i farmaci in maniera conforme alla prescrizione medica. Le cause sono di varia natura e comprendono la complessità del trattamento, l’inconsapevolezza della malattia, il follow-up inadeguato, timore di potenziali reazioni avverse, il decadimento cognitivo e la depressione, la scarsa informazione in merito alla rilevanza delle terapie, il tempo mancante all’operatore sanitario, spesso oberato da pratiche burocratiche che sottraggono spazio fondamentale al confronto con il paziente. Tutti questi aspetti si complicano in base all’età del paziente e alla concomitanza di poli-patologie.
Durante la recente pandemia, tra gennaio e febbraio 2021 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, si è registrato un calo dei consumi interni di farmaci e dispositivi dell’11% e un calo dei consumi retail del 7%. In questo scenario la non aderenza terapeutica rappresenta un moltiplicatore di danno clinico, economico, sociale rilevante.
- MALATTIE RARE E TUMORI RARI
Le malattie rare costituiscono uno straordinario banco di prova di efficacia e di efficienza per il SSN. Due milioni di pazienti, di cui il 70% pediatrici, sono curati per malattie rare in Italia. Le imprese investono in “farmaci orfani” con progetti che aiutano la presa in carico di questi pazienti. Oggi si chiede maggiore spinta alla ricerca e l’assistenza in rete dei pazienti.
Si pone l’accento sulla responsabilità sociale dell’impresa farmaceutica e sullo sviluppo di terapie avanzate e su un percorso specifico e chiaro all’utente perché molte volte non sa dove rivolgersi.
- MALATTIE PSICHIATRICHE
La fotografia scattata da Società Italiana di Psicologia (SIP) conferma che l’emergenza Covid ha colpito profondamente la salute mentale degli italiani: sporadiche le visite psichiatriche programmate sia a domicilio sia nello studio e sostituite da incontri su appuntamento e a distanza; diminuzione dei consulti psichiatrici ospedalieri, delle psicoterapie individuali, psicoterapie di gruppo e gli interventi psicosociali, il monitoraggio di casi in strutture residenziali.
È sceso il numero dei reparti di psichiatria degli ospedali, soprattutto a causa della conversione in unità per pazienti positivi al Covid, e i posti letto disponibili sono diminuiti del 30%, per la necessità di garantire una maggiore distanza fisica per i pazienti. Si è registrata anche una riduzione dei ricoveri. I disturbi dell’umore, psicosi, disturbi d’ansia e tentativi di suicidio sono più frequenti tra i pazienti e si registra un aumento dell’aggressività e della violenza, con anche episodi gravi dei casi.
La salute mentale, ultimamente sottofinanziata e marginalizzata, necessita di un recupero di interesse da parte di tutti, perché non c’è salute senza salute mentale.
- DECRETO MINISTERIALE 71
È allo studio la riforma della “Medicina territoriale” o “assistenza territoriale”, ispirata dal nuovo Patto per la Salute e aggiornata con le indicazioni e i progetti del PNRR. La bozza di riforma è contenuta nel documento “Modelli e standard per lo sviluppo dell’Assistenza Territoriale nel Sistema Sanitario Nazionale” e delinea lo scheletro su cui si svilupperà e potenzierà la medicina più vicina al paziente, che vede, in primis, i medici di medicina generale all’opera.
La medicina territoriale è stata particolarmente carente durante la pandemia Covid e per affrontare le sfide del futuro, tra cui le malattie croniche, che colpiscono 24 milioni di italiani, necessita di una riorganizzazione profonda affinché tutti i cittadini possano essere curati equamente e in maniera omogenea a livello nazionale. Ai medici di medicina territoriale, pediatri di libera scelta e agli infermieri verrà in aiuto la telemedicina e le nuove tecnologie.