L'Associazione stigmatizza "l'invasione di campo" del Comune
SIENA. Dall’Anpi Siena riceviamo e pubblichiamo.
“La commissione cultura del Comune di Siena è stata convocata a una riunione con un ordine del giorno particolarmente impegnativo: linee guida dell’Amministrazione, presentate dalla neo assessora Pugliese e “iniziative da parte del Comune di Siena per una corretta informazione nelle scuole e nelle università del contesto storico del massacro della Foibe e degli altri massacri etnici. Condanna del negazionismo storico”. Per fortuna, cotanto programma può contare sull’intervento dell’assessore all’Istruzione, Università e Formazione Paolo Benini, che potrà illustrare la strategia di correzione di una formazione che – stando al testo della convocazione – le scuole e le università (si pensa limitate a quelle del territorio senese) stanno distorcendo, infestate come sono da comunisti filotitini.
È vero che ci sarebbe bisogno di parlare del negazionismo e del silenzio che copre tuttora i “massacri etnici”: si sa forse troppo poco del genocidio degli Armeni, che inaugurò il secolo degli stermini di massa; non si insegna quasi niente a proposito dei massacri su base etnica in terra africana, innescati dal colonialismo bianco e alimentati dagli interessi occidentali; non si leggono le testimonianze dei massacri su base politica, sebbene con l’11 settembre del 1973 si aprì in Cile la stagione degli omicidi di massa, delle torture e delle sparizioni organizzate dai governi fascisti voluti dagli USA, così come in Argentina, in Uruguay, in Guatemala… Poi ci sono stati la Cambogia di Pol Pot, i gulag comunisti, i campi di lavoro e di rieducazione cinesi. Gli esempi di rimozione dell’orrore politicamente orientato sono molti purtroppo; e forse sarebbe il caso di parlare anche del negazionismo, che punta sistematicamente ad annacquare la memoria della Shoah, cercando di oscurarne il carattere paradigmatico e di collocarla in una sorta di “ricordo di parte”, contrapponendole la tragedia delle foibe e la stagione delle vendette, il cosiddetto “sangue dei vinti”. Compito davvero improbo, quello che attende l’assessore Benini.
Ma è probabile che la convocazione vada letta, invece, in linea con gli ultimi pronunciamenti dell’Amministrazione comunale: infelici, purtroppo, come molti degli atti pubblici che ne hanno riguardato il posizionamento politico culturale.
Dopo aver esordito rifilando alla città un drappellone con un fantaccino della prima guerra mondiale scopiazzato dal profilo di un soldato austriaco; dopo aver patrocinato manifestazioni di carattere memorialistico strumentalmente promosse dalle forze del neofascismo, lasciando loro la città e la piazza; dopo aver ridotto al minimo l’impegno e la presenza istituzionale nelle occasioni di celebrazione della Resistenza e della Costituzione su cui, pure, ogni sindaco giura; dopo essersi pronunciata contro il diritto di parola di un docente che non metteva in dubbio la realtà storica della
repressione anti italiana, ma criticava il suo uso propagandistico; dopo aver chiesto ad un intero Ateneo di rivedere il risultato della libera elezione del proprio Rettore, adesso arriva il programma di intervento correttivo “nelle scuole e nelle Università” .
Anpi Siena rimane in attesa degli esiti della riunione di martedì 21; non si fanno processi alle intenzioni ma si può condividere il dubbio che in qualche stanza del Comune si siano perse le coordinate dei poteri di un’amministrazione locale: un Sindaco non è un podestà; non ci sono veline o libri unici di testo da imporre; non c’è un potere locale che possa prevaricare l’autonomia di ciascuna scuola e di ciascuna Università; non c’è potere locale che possa dimenticarsi di quella libertà di insegnamento che la Costituzione ha garantito a chiunque, anche a coloro che in tale posizione hanno
contribuito a diffondere il veleno del negazionismo, quello che tende a trasformare in vittime i carnefici, diffondendo la novella di un fascismo operoso e benefico.
In attesa di conoscere gli esiti della riunione di martedì prossimo, Anpi Siena è ben disposta a cooperare per portare materiali e aggiornamenti storiografici fondati a chi, nella scuola e nell’Università, vorrà affrontare o approfondire i temi del negazionismo, dei massacri etnici e anche, ovviamente, delle foibe: nelle scuole e nelle università senesi lo si sta già facendo da anni; Anpi lo sta già facendo da anni, senza timore di confrontarsi con la storia ma ribadendo la propria opposizione a qualunque tentativo di mistificarla ad uso e consumo di un progetto di revanscismo quale quello coltivato dalle forze neofasciste di oggi e da una destra che scandalosamente se ne fa portabandiera.
Intanto lo scorso anno passò in silenzio il centenario dell’assalto alla casa della cultura croato–slovena di Trieste, che aprì la stagione di violenza politica su base razzista antislava da parte fascista; quest’anno è passato in silenzio il centenario dell’assalto fascista alla Camera del lavoro di Siena: dimenticare e rimuovere è un altro modo di negare.
Resistere è ricordare; la memoria è Resistenza perché la Storia è dalla nostra parte e noi siamo dalla parte della Storia”.