Appuntamento il 24 e 25 settembre per celebrare i due autori all'interno del cartellone "Festival Sì Siena"
SIENA. Molti, lungo il tempo, sono stati i racconti di Siena e molti i linguaggi con cui se ne è costruito il mito. Per celebrare la ricorrenza dei 700 anni della morte di Dante Alighieri e il centenario della scomparsa di Federigo Tozzi toscanalibri.it organizza due Passeggiate d’autore a loro dedicate, nell’ambito del Festival Sì Siena, linguaggio tra terra e cielo (Siena, 23 – 26 settembre), evento del Comune di Siena in collaborazione con l’Accademia Chigiana, Siena Opera della Metropolitana, l’Associazione Centro Storico Città di Siena e l’organizzazione dell’Accademia dei Silenti. Guidati dai versi della Commedia e dall’acuto sguardo dell’Alighieri, si evocheranno vicende, personaggi, leggende che sono parte della storia di Siena. Così come, attraverso le pagine di Tozzi, verranno ripercorsi alcuni luoghi del suburbio senese ormai inscindibili dalla narrazione tozziana. Direttore artistico Luigi Oliveto.
Venerdì 24 settembre, ore 15.00
Nel centenario della morte di Federigo Tozzi
Dall’aia si vedeva Siena. I luoghi tozziani fuori le mura
Partenza e ritorno in piazza Gramsci con il minibus riservato ai partecipanti
Questo itinerario dedicato a Federigo Tozzi sarà del tutto inedito, poiché saranno raggiunti i principali luoghi tozziani fuori le mura della città. Ad iniziare da Castagneto (con la casa rossa lungo la strada dei Cappuccini), uno dei due poderi che Federigo aveva ereditato dal padre e dove abitò con la sua famiglia dal 1908 al 1914. La targa posta sull’edificio ricorda che qui lo scrittore compose il romanzo Con gli occhi chiusi, e che “luoghi, creature, stagioni di questa campagna, allora solitaria, animarono la sua grande arte”. Leggiamo nel romanzo: “Dall’aia si vedeva Siena. [..] Il podere, benché piccolo e con le case in quel modo, era bello: ci si trovava una dolcezza che invogliava a starci: cinque cipressi, in fila, dietro il muricciolo dell’aia; e poi tutto pieno d’olivi e di frutti.” Poi l’altro podere, quello del Pecorile (nella zona di Malamerenda), teatro del romanzo Il podere. Scrive Tozzi: “Di Siena, dietro quattro o cinque poggi sempre più alti, quasi a chiocciola, si vedevano soltanto le mura; tra la Porta Romana e la Porta Tufi. Dalle mura in giù, i prati e i grani scendevano tagliati da poche strade; riunendosi a spicchi, verso qualche podere; con le case sui cucuzzoli dei poggetti, accerchiate dai cipressi. Si sentiva il treno della Val d’Arbia; quando, secondo i contadini, era segno di piovere.” Il percorso – con letture e commenti delle pagine d’autore – toccherà inoltre altri luoghi notoriamente legati alla vita e all’opera dello scrittore senese, come porta Tufi, strada del Mandorlo, strada del Giuggiolo.
Sabato 25 settembre, ore 15.00
Nel settimo centenario della morte di Dante
Pia, Provenzano, la Diana
Partenza da piazza Tolomei, arrivo in via della Diana
Un itinerario dantesco incentrato su tre celebri citazioni ‘senesi’ che troviamo nella Commedia. Inizieremo da piazza Tolomei per parlare di Pia e scoprire, forse, di trovarsi nel posto sbagliato, poiché gli storici avrebbero ormai stabilito che l’identità della Pia niente avrebbe a che vedere con la famiglia Tolomei. Ma resta comunque il fascino di questa figura femminile e di come la sua leggenda sia stata tramandata nei secoli grazie ai pochi ma intensi versi con cui Dante chiude il canto V del Purgatorio. Quindi in piazza del Campo per incontrare Provenzano Salvani, condottiero e capo ghibellino, troppo preso – a detta di Dante – dalla vanità del potere, e perciò in Purgatorio ad espiare il suo peccato di superbia. Anche se, già in vita, qualcosa della sua colpa aveva scontato, allorché “sul Campo di Siena”, accantonando ogni forma di superbia, non esitò a chiedere l’elemosina per riscattare l’amico Mino Pagliaresi fatto prigioniero a Tagliacozzo dall’esercito di Carlo I d’Angiò. Varrà la pena conoscerlo meglio questo protagonista della storia senese. Per terminare al chiostro del Carmine, attorno al pozzo ‘della Diana’. Nome che evoca il fantasmatico fiume sotterraneo la cui leggenda non sfuggì nemmeno a Dante per deprecare la fatuità dei Senesi, presi ad inseguire due ambizioni entrambe legate all’acqua: annettere il porto di Talamone ai possedimenti della Repubblica e scoprire, giustappunto, il corso sotterraneo della Diana. Diciamo che quello della Diana è un caso irrisolto, perché non esiste ma c’è, se non altro nell’immaginario dei Senesi.
Info – Le Passeggiate d’Autore sono a partecipazione gratuita (numero chiuso, con prenotazione obbligatoria). Per effetto del Decreto legge 23 luglio 2021 n. 105 l’accesso all’iniziativa sarà consentito solo agli utenti in possesso della Certificazione verde Covid-1 (Green Pass) in corso di validità o tampone con validità 48 ore. A disposizione per i partecipanti (su richiesta al costo di 1,00 € e fino ad esaurimento) dispositivi audio forniti da Follow Me. Info e prenotazioni: tel. 0577 391787 | redazione@toscanalibri.it
Venerdì 24 settembre, ore 15.00
Nel centenario della morte di Federigo Tozzi
Dall’aia si vedeva Siena. I luoghi tozziani fuori le mura
Partenza e ritorno in piazza Gramsci con il minibus riservato ai partecipanti
Questo itinerario dedicato a Federigo Tozzi sarà del tutto inedito, poiché saranno raggiunti i principali luoghi tozziani fuori le mura della città. Ad iniziare da Castagneto (con la casa rossa lungo la strada dei Cappuccini), uno dei due poderi che Federigo aveva ereditato dal padre e dove abitò con la sua famiglia dal 1908 al 1914. La targa posta sull’edificio ricorda che qui lo scrittore compose il romanzo Con gli occhi chiusi, e che “luoghi, creature, stagioni di questa campagna, allora solitaria, animarono la sua grande arte”. Leggiamo nel romanzo: “Dall’aia si vedeva Siena. [..] Il podere, benché piccolo e con le case in quel modo, era bello: ci si trovava una dolcezza che invogliava a starci: cinque cipressi, in fila, dietro il muricciolo dell’aia; e poi tutto pieno d’olivi e di frutti.” Poi l’altro podere, quello del Pecorile (nella zona di Malamerenda), teatro del romanzo Il podere. Scrive Tozzi: “Di Siena, dietro quattro o cinque poggi sempre più alti, quasi a chiocciola, si vedevano soltanto le mura; tra la Porta Romana e la Porta Tufi. Dalle mura in giù, i prati e i grani scendevano tagliati da poche strade; riunendosi a spicchi, verso qualche podere; con le case sui cucuzzoli dei poggetti, accerchiate dai cipressi. Si sentiva il treno della Val d’Arbia; quando, secondo i contadini, era segno di piovere.” Il percorso – con letture e commenti delle pagine d’autore – toccherà inoltre altri luoghi notoriamente legati alla vita e all’opera dello scrittore senese, come porta Tufi, strada del Mandorlo, strada del Giuggiolo.
Sabato 25 settembre, ore 15.00
Nel settimo centenario della morte di Dante
Pia, Provenzano, la Diana
Partenza da piazza Tolomei, arrivo in via della Diana
Un itinerario dantesco incentrato su tre celebri citazioni ‘senesi’ che troviamo nella Commedia. Inizieremo da piazza Tolomei per parlare di Pia e scoprire, forse, di trovarsi nel posto sbagliato, poiché gli storici avrebbero ormai stabilito che l’identità della Pia niente avrebbe a che vedere con la famiglia Tolomei. Ma resta comunque il fascino di questa figura femminile e di come la sua leggenda sia stata tramandata nei secoli grazie ai pochi ma intensi versi con cui Dante chiude il canto V del Purgatorio. Quindi in piazza del Campo per incontrare Provenzano Salvani, condottiero e capo ghibellino, troppo preso – a detta di Dante – dalla vanità del potere, e perciò in Purgatorio ad espiare il suo peccato di superbia. Anche se, già in vita, qualcosa della sua colpa aveva scontato, allorché “sul Campo di Siena”, accantonando ogni forma di superbia, non esitò a chiedere l’elemosina per riscattare l’amico Mino Pagliaresi fatto prigioniero a Tagliacozzo dall’esercito di Carlo I d’Angiò. Varrà la pena conoscerlo meglio questo protagonista della storia senese. Per terminare al chiostro del Carmine, attorno al pozzo ‘della Diana’. Nome che evoca il fantasmatico fiume sotterraneo la cui leggenda non sfuggì nemmeno a Dante per deprecare la fatuità dei Senesi, presi ad inseguire due ambizioni entrambe legate all’acqua: annettere il porto di Talamone ai possedimenti della Repubblica e scoprire, giustappunto, il corso sotterraneo della Diana. Diciamo che quello della Diana è un caso irrisolto, perché non esiste ma c’è, se non altro nell’immaginario dei Senesi.
Info – Le Passeggiate d’Autore sono a partecipazione gratuita (numero chiuso, con prenotazione obbligatoria). Per effetto del Decreto legge 23 luglio 2021 n. 105 l’accesso all’iniziativa sarà consentito solo agli utenti in possesso della Certificazione verde Covid-1 (Green Pass) in corso di validità o tampone con validità 48 ore. A disposizione per i partecipanti (su richiesta al costo di 1,00 € e fino ad esaurimento) dispositivi audio forniti da Follow Me. Info e prenotazioni: tel. 0577 391787 | redazione@toscanalibri.it