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di Augusto Mattioli
SIENA. “Chi sa parli”. E’ quanto ha detto in sostanza Pier Antonio Zanettin, presidente della commissione parlamentare sulla morte di David Rossi, precipitato dalla finestra del suo ufficio il 6 marzo del 2013, che per due giorni è stata a Siena, al termine dei lavori. “Mi sento di lanciare attraverso i media locali un appello. Può accadere che alcune persone che hanno seguito un evento così tragico e drammatico come quello della morte di Rossi magari nel tempo non possono avere avuto il coraggio o riserve nel presentarsi alla magistratura. L’appello che mi sento di lanciare come presidente della commissione è quello di rivolgersi a noi, perché questa – ha precisato – l’ultima occasione per trovare la verità su quanto è accaduto. per dare risposte definitive alla famiglia, alla vedova, al fratello e credo che chiunque abbia della informazioni possa rivolgersi alla segreteria della commissione e certo potremmo ascoltarlo”.
La commissione però non ha un lavoro facile e lo dimostra l’appello che ha lanciato per avere elementi certi. Ha spiegato Zanettin: “Siamo venuti a Siena perché la commissione ha dei dubbi e perplessità sulle ricostruzioni che fino ad oggi sono state ipotizzate sull’eventuale suicidio; quindi volevamo vedere con i nostri occhi e soprattutto ascoltare dei testimoni. Possiamo dire che i lavori della commissione proseguiranno in modo spedito: abbiamo raccolto molto materiale e ci sono ipotesi di altre audizioni” .
La commissione parlamentare per due giorni è stata a Siena sentendo una serie di testimoni: la moglie di Rossi, Antonella Tognazzi, e il fratello Ranieri, i suoi colleghi di lavoro più vicini, Lorenza Bondi, Bernardo Mingrone, Giancarlo Filippone, Massimo Riccucci. Inoltre, è stato fatto un sopralluogo all’interno della banca – ed in particolare l’ufficio di Rossi – scendendo poi nel vicolo di Monte Pio dove l’ex capo della comunicazione di Mps precipitò dalla finestra del suo ufficio. Un lavoro di indagine quello della commissione molto complicato per arrivare a certezze, tanto che Zanettin ha fatto l’appello.
Ad essere sentito per primo il 14 settembre sarà Raffaele Ascheri, che nel suo ultimo libro sostiene la tesi del suicidio di Rossi, e quindi altri giornalisti ,tra cui Cesare Peruzzi, la Iena Antonino Monteleone, Tommaso Strambi, già capo della redazione de La Nazione di Siena, molto amico di Rossi. “Abbiamo anche intenzione – ha aggiunto Zanettin – di svolgere delle perizie e accertamenti tecnici rispetto a quelli fatti fino ad ora“, faccendo poi sapere che alla commissione sono arriva varie richieste per essere sentiti dalla commissione. “Sono sorpreso da questo interesse”, ha concluso.