CHIANCIANO TERME. Come l'anno scorso: dall'ingresso della città termale – se si viene dal casello dell'autostrada A1 Chiusi-Chianciano – fino all'ingresso del Parco Fucoli, è uno sventolare di bandiere con lo scudo crociato. C'è gente per i viali ed una insolito traffico di "auto blu".
E' il respiro che arriva dal "C'entro in festa 2008", ovvero dal congresso nazionale dell'Udc di Pier Ferdinando Casini.
Alle ore 16,00 al Parco Fucoli si attende l'arrivo dei vip della politica nazionale e, dopo circa un'ora di attesa eccoli arrivare: Casini in stile casual è accompagnato da Lorenzo Cesa, segretario nazionale Udc e da Rocco Buttiglione, presidente del consiglio nazionale Udc e prescelto per dare avvio al congresso.
Un "taglio del nastro a tre" e via all'interno del Palamontepaschi tra una schiera di sostenitori che, bandiere in mano, fanno da capannello.
Dentro alla struttura del Fucoli sono già in attesa Savino Pezzotta, coordinatore Costituente di Centro e Ciriaco De Mita, "anima antica" di quella DC che si è sfasciata all'indomani di tangentopoli.
Arrivano poi, alla spicciolata, mentre Buttiglione avvia il confronto tra centristi, Francesco Rutelli, Roberto Formigoni e Clemente Mastella.
L'apertura del congresso è di quelle che conciliano e richiamano all'unità: prima l'inno nazionale cantato da una folta platea, poi le note del "silenzio" sulla bandiera americana in ricordo dell'11 settembre 2001, di quelle oltre 4000 persone morte nell'attacco alle "torri gemelle".
"Ci siamo sentiti tutti americani" ha detto Buttiglione.
Chiusa la parentesi celebrativa Buttiglione passa a parlare ai suoi cominciado a fare dei distinguo tra il modo di vedere di chi si pone al centro e l'attuale Governo. Senza citare direttamente Berlusconi Buttiglione chiarisce: "L'Italia non è un'azienda ma una nazione; somiglia molto più ad una famiglia che ad un'azienda".
"A chi ci chiede quale dei due schieramenti abbiamo deciso di scegliere – dice Buttiglione parlando del dualismo Berlusconi-Veltroni in cui è caduta l'attuale politica -io replico che determinare la propria politica in funzione delle alleanze vuol dire condannare il partito alla subordinazione strutturale e invece noi andiamo dritti al centro sul sentiero dei nostri valori e qui vedremo chi ci verrà incontro nel corso del nostro cammino". Ma, restando nel tema delle alleanze, o prendendo "di petto" quello che molti osservatori della politica dicono da tempo, il presidente Bottiglione incalza: "Tutti quelli che si rifanno alla tradizione democratica cristiana possono essere riuniti. L'unità dei cattolici non è un dogma ma neppure un'eresia. Oggi, per affrontare le nuove sfide del paese, i problemi nuovi della politica, occorre il massimo dell'unità dei cattolici".
"La politica italiana sta smarrendo la capacità di rappresentare il popolo" dice Buttiglione indicando severamente una decadenza che parte dal popolo e che raggiunge la politica definita "sporca". Ma il popolo cristiano deve impegnarsi, proprio per questo, a maggior ragione, per percorrere con onestà e con coraggio nuove strade. Richiamando un'indagine fatta dal Pd "perchè loro hanno i soldi" ha ironizzato Buttiglione, il presidente del consiglio nazionale dell'Udc ha ricordato che nella totalità dei cattolici un terzo ha aderito all'Udc e due terzi restano nell'incertezza, nell'attesa di capire dove sta andando l'Udc. "Dobbiamo diventare punto d'incontro e certezza per questi cattolici; dobbiamo avere più coraggio".
Dopo l'invito all'unità di Buttiglione è toccato al sindaco di Chianciano, Guido Bombagli, dare il benvenuto agli ospiti centristi. Dopo i ringraziamenti per aver scelto per la seconda volta Chianciano come sede del congresso nazionale dell'Udc, Bombagli affronta subito il tema a lui più caro: il termalismo.
"Come presidente dell'Associazione nazionale comuni termali devo riferire la difficoltà di amministrare le città termali che rappresentano la storia dell'Italia termale. La legge del riordino del settore termale non è mai stata attuata – dice con enfasi il sindaco di Chianciano – Siamo stati abbandonati. Qualcuno di noi cerca soluzioni alternative per superare la crisi imperante: un turismo culturale, gastronomico, congressuale: trainiamo il turismo nel territorio ma così facendo rischiamo di snaturare quella che è la nostra principale vocazione".
Bombagli fa appello ai deputati amici del termalismo "tra cui ci sono molti dell'Udc, affinchè non dimentichino, nei loro lavori, di impegnarsi per sostenere questo settore".
Chi credeva che Clemente Mastella avrebbe avuto un'accoglienza "freddina" è stato deluso: lunghi applausi e un "torna con noi" ha echeggiato nel ribattezzato "bruco" – così viene definito il Palamontepaschi.
"Da quando non c'è Mastella pare sia finita anche la casta" ha ironizzaro il leader dell'Udeur prima di entrare nel Palamontepaschi e ricevere l'ovazione degli amici cattolici.
(Foto di Ivan Meacci)
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Congresso dell’Udc: leader centristi tutti presenti
di Zelia Ruscitto