E' stato anche un periodo di grande sviluppo per il rugby a Siena
Il Cus è così rimasto scornato e a bocca asciutta: dopo una stagione a lungo dominata, durante la quale ha messo sotto avversari di discreta qualità è stata superata nel finale dal Firenze RC; i beffardi accoppiamenti della zona 4 le hanno messo di fronte – come terza – una compagine temibile come Viterbo mentre al Cecina, che in teoria doveva affrontare l’avversario più insidioso del Sud, hanno regalato le abbordabili Aquile del Tirreno (strapazzate con un perentorio 40-0 nel primo match, più che sufficiente a chiudere il contenzioso). Così, in attesa dell’omologazione dei risultati e della complessa fase delle reiscrizioni e della formazione dei gironi lo staff senese si prende una mini-pausa di riflessione prima di impostare la prossima stagione. Se il finale è stato amaro, molti sono i motivi di soddisfazione se si guarda all’intera stagione. Di sicuro per la prima squadra rimane un’annata eccezionale chiusasi con 16 vittorie e 4 sconfitte; con oltre un centinaio di spettatori di media per partita (e punte di 500 con Viterbo e 250 con Terni) pur in presenza di una concorrenza di altissimo livello, con un vasto spazio sui media cittadini, con un interesse e una curiosità mai toccato fino ad oggi dalla palla ovale in città e dintorni. Il movimento giovanile è una realtà rigogliosa. I presupposti per continuare a crescere, e consolidare il proprio appeal, ci sono. La palla ovale, se non è lo è già, è in grado di divenire la terza forza sportiva della città.
Sul tappeto rimangono però alcuni problemi di non poco conto che devono essere affrontati e risolti. Per la prossima stagione ci sarà da lavorare sul gioco dei trequarti, per renderlo più incisivo: quest’anno dopo un inizio di stagione tutt’altro che modesto e, anzi molto promettente, è via via svaporato di efficacia. Col passare dei mesi la squadra si è trincerata sempre più dietro la testudo (la tattica di combattimento della fanteria romana, schierate a ‘testuggine’ dietro i grandi scudi rettangolari) del pack, sufficiente per battere i ‘barbari’ poco avvezzi alle raffinate tecniche di combattimento della legione senese, ma rivelatasi inefficace, nell’arco del doppio confronto, contro i più esperti e smaliziati laziali. Occorrerà anche infoltire la rosa. E soprattutto risolvere e la questione delle strutture, la cui inadeguatezza pesa come un macigno sullo sviluppo del movimento senese. Pur in un contesto difficile – economicamente e non solo – una soluzione va trovata.