SIENA. Le terre di Siena, nonostante la sfavorevole situazione internazionale, continuano a mantenere una forte attrattiva nelle preferenze dei turisti.
Un territorio con una forte identità, riconosciuto e ben posizionato a livello internazionale, apprezzato dai visitatori ma su cui occorre continuare a lavorare per valorizzare i diversi modi di fruizione per migliorarne i collegamenti infrastrutturali, monitorare il rapporto qualità prezzo dell’offerta, puntare su internet e sulle attività di web marketing, diffondere la conoscenza del turista tra i residenti per elevare gli standard dell’accoglienza.
Questi in sintesi i risultati dell’indagine della Provincia di Siena “L’esperienza di vacanza e soggiorno nelle terre di Siena” a cura del Ciset – Ca’ Foscari presentata questa mattina (29 settembre) a San Quirico d’Orcia e in cui sono state date le proiezioni, ancora provvisorie, sui flussi turistici in provincia dei mesi maggio e agosto 2008.
A fronte di una flessione degli arrivi totali pari al 3%, corrisponde un aumento delle presenze del 3,5% che segna un aumento della permanenza dei soggiorni.
“Se questi dati saranno confermati – ha detto Mauro Mariotti, assessore al turismo della Provincia di Siena – in un mercato che cambia e che flette in molti territori, vuol dire che le azioni portate avanti su questo territorio hanno avuto comunque effetti positivi perché stanno conquistando fette nuove di mercato in valori assoluti”.
Ma il mercato come vede le terre di Siena? Quali sono le motivazioni per cui vengono i turisti a Siena e come i residenti percepiscono i turisti? A queste domande l’indagine ha dato risposte intervistando un campione di oltre 4mila cittadini individuati tra il turista dei centri d’arte, l’esploratore delle terre di Siena, il gastronauta e il turista delle terme. Quattro identikit, quattro profili e approcci diversi per visitare le Terre di Siena. Così emerge che i turisti dei centri d’arte (64% stranieri e 36% italiani) come prima motivazione hanno le grandi città come Siena e San Gimignano, mentre i turisti culturali (68% stranieri e 32% italiani) le attrazioni sparse, dai centri minori al turismo itinerante, l’arte, la cultura. I turisti enogastronomici (67% stranieri e 33% italiani) sono invece spinti dal desiderio di gustare i prodotti tipici e la cucina locale, mentre i turisti delle terme (89% italiani e 11% stranieri) hanno una connotazione tendenzialmente di tipo stanziale.
“Occorre non abbassare la guardia – ha spiegato Mariotti – e lavorare per mettere a sistema nel modo più coordinato possibile i vari attori presenti sul territorio, a partire dai Comuni, attraverso l’adeguamento ai cambiamenti a cui il mercato ci pone di fronte, in modo da non creare effetti negativi sui mercati. Occorre riuscire a programmare in modo più efficace le attività, vigilare sulla tipologia di offerta e sul rapporto qualità prezzi, oltre che puntare ad un adeguamento infrastrutturale sostenibile ma ancora più competitivo dell’attuale”.
Tra gli stranieri i principali turisti provengono da Germania, Francia, Regno Unito, Spagna (61% per le città d’arte), Usa, Francia, Germania, Regno Unito, Giappone (43% per i turisti culturali), Olanda, Austria, Francia, Germania, Regno Unito (77% per i turisti enogastronomici), Germania e Austria (46% per le terme). Tra gli italiani le principali provenienze sono Liguria, Lazio, Lombardia, Toscana altra, Puglia, Marche, Veneto, Piemonte, Emilia Romagna.
Quanto ai metodi di informazione e comunicazione dall’indagine emerge che internet è la prima fonte di informazioni per i turisti dei centri d’arte, culturali ed enogastronomici (oltre il 40% lo utilizza), superando il passaparola. Di questi una buona parte utilizza il web anche come canale di prenotazione. Il rapporto tra coloro che si informano su internet e poi prenotano, infatti, è di 7 a 10 per i centri d’arte, 5 a 10 per i turisti culturali e 3 a 10 per quelli enogastronomici.
Ma i turisti sono soddisfatti del loro soggiorno? La quasi totalità dei turisti si dichiara soddisfatta del proprio soggiorno soprattutto per quanto riguarda risorse, ambiente urbano e accoglienza, offerta e qualità dei servizi. Il grado di soddisfazione scende, invece, per quanto riguarda l’accessibilità, la mobilità e il prezzo dei servizi relativamente al costo della vita. Ma come la pensano gli operatori? Chi lavora nel turismo sottolinea soprattutto la necessità di creare grandi eventi durante tutto l’arco dell’anno, migliorare i collegamenti da e verso la provincia, migliorare la qualità degli alberghi e controllare l’apertura di nuove strutture extralberghiere.
Un territorio con una forte identità, riconosciuto e ben posizionato a livello internazionale, apprezzato dai visitatori ma su cui occorre continuare a lavorare per valorizzare i diversi modi di fruizione per migliorarne i collegamenti infrastrutturali, monitorare il rapporto qualità prezzo dell’offerta, puntare su internet e sulle attività di web marketing, diffondere la conoscenza del turista tra i residenti per elevare gli standard dell’accoglienza.
Questi in sintesi i risultati dell’indagine della Provincia di Siena “L’esperienza di vacanza e soggiorno nelle terre di Siena” a cura del Ciset – Ca’ Foscari presentata questa mattina (29 settembre) a San Quirico d’Orcia e in cui sono state date le proiezioni, ancora provvisorie, sui flussi turistici in provincia dei mesi maggio e agosto 2008.
A fronte di una flessione degli arrivi totali pari al 3%, corrisponde un aumento delle presenze del 3,5% che segna un aumento della permanenza dei soggiorni.
“Se questi dati saranno confermati – ha detto Mauro Mariotti, assessore al turismo della Provincia di Siena – in un mercato che cambia e che flette in molti territori, vuol dire che le azioni portate avanti su questo territorio hanno avuto comunque effetti positivi perché stanno conquistando fette nuove di mercato in valori assoluti”.
Ma il mercato come vede le terre di Siena? Quali sono le motivazioni per cui vengono i turisti a Siena e come i residenti percepiscono i turisti? A queste domande l’indagine ha dato risposte intervistando un campione di oltre 4mila cittadini individuati tra il turista dei centri d’arte, l’esploratore delle terre di Siena, il gastronauta e il turista delle terme. Quattro identikit, quattro profili e approcci diversi per visitare le Terre di Siena. Così emerge che i turisti dei centri d’arte (64% stranieri e 36% italiani) come prima motivazione hanno le grandi città come Siena e San Gimignano, mentre i turisti culturali (68% stranieri e 32% italiani) le attrazioni sparse, dai centri minori al turismo itinerante, l’arte, la cultura. I turisti enogastronomici (67% stranieri e 33% italiani) sono invece spinti dal desiderio di gustare i prodotti tipici e la cucina locale, mentre i turisti delle terme (89% italiani e 11% stranieri) hanno una connotazione tendenzialmente di tipo stanziale.
“Occorre non abbassare la guardia – ha spiegato Mariotti – e lavorare per mettere a sistema nel modo più coordinato possibile i vari attori presenti sul territorio, a partire dai Comuni, attraverso l’adeguamento ai cambiamenti a cui il mercato ci pone di fronte, in modo da non creare effetti negativi sui mercati. Occorre riuscire a programmare in modo più efficace le attività, vigilare sulla tipologia di offerta e sul rapporto qualità prezzi, oltre che puntare ad un adeguamento infrastrutturale sostenibile ma ancora più competitivo dell’attuale”.
Tra gli stranieri i principali turisti provengono da Germania, Francia, Regno Unito, Spagna (61% per le città d’arte), Usa, Francia, Germania, Regno Unito, Giappone (43% per i turisti culturali), Olanda, Austria, Francia, Germania, Regno Unito (77% per i turisti enogastronomici), Germania e Austria (46% per le terme). Tra gli italiani le principali provenienze sono Liguria, Lazio, Lombardia, Toscana altra, Puglia, Marche, Veneto, Piemonte, Emilia Romagna.
Quanto ai metodi di informazione e comunicazione dall’indagine emerge che internet è la prima fonte di informazioni per i turisti dei centri d’arte, culturali ed enogastronomici (oltre il 40% lo utilizza), superando il passaparola. Di questi una buona parte utilizza il web anche come canale di prenotazione. Il rapporto tra coloro che si informano su internet e poi prenotano, infatti, è di 7 a 10 per i centri d’arte, 5 a 10 per i turisti culturali e 3 a 10 per quelli enogastronomici.
Ma i turisti sono soddisfatti del loro soggiorno? La quasi totalità dei turisti si dichiara soddisfatta del proprio soggiorno soprattutto per quanto riguarda risorse, ambiente urbano e accoglienza, offerta e qualità dei servizi. Il grado di soddisfazione scende, invece, per quanto riguarda l’accessibilità, la mobilità e il prezzo dei servizi relativamente al costo della vita. Ma come la pensano gli operatori? Chi lavora nel turismo sottolinea soprattutto la necessità di creare grandi eventi durante tutto l’arco dell’anno, migliorare i collegamenti da e verso la provincia, migliorare la qualità degli alberghi e controllare l’apertura di nuove strutture extralberghiere.