Inaugurazione fissata per venerdì 27 agosto
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SIENA. Venerdi 27 agosto, presso il negozio MOHSEN in via Pantaneto 128/130 Siena, si inaugura la nuova mostra fotografica del fotografo Juan Ignacio Calcagno. La mostra, intitolata “Margini” , durerà fino al venerdi 17 settembre 2021.
Inaugurazione: Venerdi 27 agosto 2021 dalle ore 19:30 fino alle ore 22:00. Vi aspettiamo numerosi come sempre.
Introduzione alla mostra
Inaugurazione: Venerdi 27 agosto 2021 dalle ore 19:30 fino alle ore 22:00. Vi aspettiamo numerosi come sempre.
Introduzione alla mostra
Margini
La fotografia è una forma di organizzare il mondo. Si sceglie una inquadratura, si chiude una
scena, si incornicia dentro i margini che la realtà non ne ha. La fotografia è il caos fatto
forma.
Nel 2018, lasciavo Buenos Aires insieme a mia compagna e i miei figli in un aereo con
diversi scale che atterrò a Roma nel giorno di Natale. Il primo gennaio ci sistemiamo a
Siena. Un trasloco internazionale verso un’altra città, un’altra lingua, un’altra storia. Il caos.
L’unica maniera di ordinare, di apprendere questa nuova vita, per me era fotografarla.
Ritrattare la sua quotidianità, i suoi abitanti, i suoi caffè. Mettere appunto i margini, proprio
io, che era allo stesso tempo nei margini.
Queste fotografie sono il tentativo più o meno riuscito di incorniciare un mondo diverso a
quello che conoscevo, di dare senso allo sconosciuto. Nel frattempo, è scattata una
pandemia mondiale, un altro caos, perché forse la vita non è che una successione caotica di
eventi e il vano tentativo di comprenderli. Almenno così fa meno paura.
La fotografia è una forma di organizzare il mondo. Si sceglie una inquadratura, si chiude una
scena, si incornicia dentro i margini che la realtà non ne ha. La fotografia è il caos fatto
forma.
Nel 2018, lasciavo Buenos Aires insieme a mia compagna e i miei figli in un aereo con
diversi scale che atterrò a Roma nel giorno di Natale. Il primo gennaio ci sistemiamo a
Siena. Un trasloco internazionale verso un’altra città, un’altra lingua, un’altra storia. Il caos.
L’unica maniera di ordinare, di apprendere questa nuova vita, per me era fotografarla.
Ritrattare la sua quotidianità, i suoi abitanti, i suoi caffè. Mettere appunto i margini, proprio
io, che era allo stesso tempo nei margini.
Queste fotografie sono il tentativo più o meno riuscito di incorniciare un mondo diverso a
quello che conoscevo, di dare senso allo sconosciuto. Nel frattempo, è scattata una
pandemia mondiale, un altro caos, perché forse la vita non è che una successione caotica di
eventi e il vano tentativo di comprenderli. Almenno così fa meno paura.