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di Red
SIENA. Wolfram Mrowetz è l’amministratore delegato di Alisei Sim Spa, una società di intermediazione mobiliare che ha come revisore dei conti la KPMG, che casualmente è la stessa società che il 2 gennaio 2014 fu multata dalla Banca d’Italia per “omesse comunicazioni all’Organo di Vigilanza” nell’espletare l’incarico di revisore di “Banca Monte dei Paschi di Siena” nella persona di Rossi Andrea per 52.MILA euro.
Evidentemente ben informato delle vicende della banca più antica del mondo, il sig. Mrowetz è stato ospitato con leggerezza dal sito formiche.net (Per Mps c’è solo Unicredit. E alle Generali… Parla Wolfram Mrowetz – Formiche.net), dove ha tirato una bomba contro i dipendenti della banca, tacciandoli di essere la causa del dissesto: “I dipendenti di Mps hanno operato per anni una gestione del credito clientelare all’origine, come ben sappiamo, dei disastri di Siena. Ora mi chiedo, come potranno essi stessi integrarsi nella mentalità e nel modus operandi di Unicredit? Ecco, a questa domanda bisogna darsi una risposta”.
Un falso storico questa affermazione del signor Mrowetz ma che – con la disinformazione che corre sul web e nella vita quotidiana (giornali, televisione) e il giornalista di una testata che sembra voler tirare la volata a fare un regalone a Unicredit – può essere fatta spudoratamente.
Sembra che non sia mai esistito un potere politico che rese possibile il passaggio fino a quel momento proibito per legge di Mussari dalla Fondazione alla banca. Sembra che non siano mai esistite le affermazioni dell’allora sindaco di Siena Maurizio Cenni dei frequenti viaggi che faceva a Roma per prendere ordini. Eppure come rappresentante pro tempore della proprietà del 50% del capitale sociale della Fondazione si sarebbe potuto opporre alla nomina di una persona che non aveva alcun titolo per guidare la banca, come lui stesso ammise all’atto di ammainare ingloriosamente la bandiera.
Sembra che l’allora dirigente dei Ds Fabio Ceccherini, titolare pro tempore come presidente della Provincia dell’altro 50% della Fondazione MPS e il segretario provinciale Franco Ceccuzzi fossero all’oscuro di tutto, benché nei verbali dei loro interrogatori si dica tutto il contrario (Leggi qui).
La colpa del dissesto sarebbe tutta in capo ai dipendenti della banca – cioè quelli che hanno pagato il conto salatissimo del dissesto con tagli, prepensionamenti obbligati, riduzioni di stipendio, azzeramento del titolo MPS in Borsa con cui erano stati loro pagati i premi di produzione – perché avrebbero concesso credito facile a gogò all’insaputa dei vari Mussari, Vigni, componenti dei vari CdA che si sono alternati fino al 2012. Magari avrebbero continuato a farlo sotto la pessima gestione del Tandem, i vari Profumo e Viola chiamati a fare il “risanamento”. Non è che, nel voler far credere all’opinione pubblica che Unicredit abbia la salute finanziaria per incorporare MPS, si stiano preparando a una decapitazione di massa con l’approvazione di una opinione pubblica sterilizzata?