Hackett contro Malaga sapendo che sarebbe andato a Milano
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di Umberto De Santis
SIENA. La maledizione del palazzetto fiorentino colpisce ancora, nell’ultimo atto: 4 decimi di secondo garantiscono della validità del canestro di Jayson Granger. La Montepaschi sacrifica la sua Euroleague agli accordi capestro con Bertomeu e, visto che la riprova esiste ed è la resa offensiva dei giocatori mensanini in campionato, saluta la massima competizione continentale come l’ha vissuta: tutta d’un soffio incerto. Ci si sente improvvisamente vecchi, ci si commuove nel vedere lo sconforto dei ragazzi (e la lacrima televisiva sincera di Hackett), che hanno offerto una prova di incredibile valore. Andati al riposo lungo con uno 0-15 da tre punti da brividi, da alzarsi e andarsene a casa anzitempo, hanno trovato la forza morale per continuare a difendere duro nel terzo periodo, e recuperare una gara che sembrava compromessa quando era più facile mollare.
Anche il pubblico, in fondo, ha sentito la tensione positiva che poteva arrivare con il vantaggio sudatissimo 51-44 e un David Cournooh ancora una volta pronto a surrogare l’Hackett con quattro falli. Ma non c’erano i punti di riferimento nemmeno per sedersi, come facevano una volta i tifosi pesaresi, a bordo campo per condizionare psicologicamente degli arbitri dimentichi del fischetto e, quindi inevitabilmente, a prendere di fatto le parti dei più grossi. Ma forse sono impressioni nostre, condizionate dall’ineluttabilità degli eventi e dal momento storico. Lo spettro sempre più visibile della partenza di Hackett per Milano, per tutte le note vicende della Mens Sana, che tutti ormai conoscono, aleggiava nell’aria e sembrava farsi beffe prima di tutto del playmaker di Forlimpopoli, che una scelta felice di Joan Plaza aveva affidato alla guardia di un Earl Calloway su cui non ci si può proprio appoggiare per andare in penetrazione.
HD_23 ha giocato contratto, discretamente visto che ha almeno servito i compagni, ma la rimonta è arrivata in porto con lui in panchina. La sua partenza servirà a Milano per completare l’opera che la porterà a diventare uno dei top team europei veri, alla Mens Sana per completare la stagione con i soldini del buyout sempre più piccolo ogni settimana che passa ma indispensabile almeno a fare gli stipendi dal general manager all’ultimo dei magazzinieri, a un gruppo di atleti talentuosi per sbocciare definitivamente come hanno palesato nei minuti importanti della partita. Eurocup e campionato per chiudere con dignità, in attesa di sapere se tutto il resto finirà nel mare della vergogna cittadina, forte nello stringersi intorno al campanile quando c’era da gridare al nemico alle porte della città, così fragile quando il baco se l’è coltivato in “sè medesma”.