Con le ragazze del fioretto vince la prova a squadre ai Mondali Under 20

MOSCA. Ai Mondiali Under 20 di Mosca le giovani fiorettiste azzurre confermano il titolo Mondiale dello scorso anno. L’oro è stato conquistato dalle azzurre, un quartetto composto da Alice Volpi, Camilla Mancini, Beatrice Monaco ed Olga Rachele Calissi, che già avevano monopolizzato il podio della prova individuale.
In finale le ragazze hanno superato le quotate portacolori degli Stati Uniti. Il punteggio della sfida finale, 45-34 in favore delle azzurre, attesta tutta la caratura delle ragazze del Commissario tecnico, Stefano Cerioni. La senese Alice Volpi e le sue compagne tra cui l’altra cussina Beatrice Monaco, nel loro percorso di gara hanno vinto per 45-17 la sfida nel tabellone delle 16 contro l’Egitto e, ai quarti, hanno sconfitto la Francia col punteggio di 45-27. In semifinale è poi arrivata la vittoria contro la Polonia col punteggio di 45-27.
I mondiali Cadetti 2012 di Mosca si sono così conclusi dopo nove giorni di assalti in pedana. Con un bottino complessivo di undici medaglie per l’Italia. Così la delegazione italiana lascia la Russia con la vittoria della classifica per Nazioni, stilata in base ai piazzamenti di tutti gli atleti, e con undici medaglie, di cui due d’oro, cinque d’argento e quattro di bronzo.
“Non è un dato da sottovalutare, anzi tutt’altro – è il commento del Presidente della Federazione Italiana Scherma, Giorgio Scarso -. Il successo nella classifica che tiene conto di tutti i piazzamenti, attesta come al di là delle medaglie, i nostri atleti si siano rivelati competitivi in ogni gara, concludendo le gare in posizioni di classifica che hanno portato punti preziosi per la vittoria di questa speciale graduatoria”.
“Tornare a casa con undici medaglie è un buon risultato – aggiunge il Capodelegazione, Andrea Cipressa -. Ci si attendeva qualcosa in più e probabilmente abbiamo anche sciupato qualche occasione in cui potevamo salire sul podio. Ciò che è importante è che comunque, si sia ribadito in ambito internazionale il valore dei nostri atleti che rappresentano il futuro della scherma italiana. Competizioni come queste, infatti, non servono per raccogliere quanto seminato, quanto per avere uno sguardo di prospettiva a medio e lungo termine. Alla luce di questi risultati, possiamo quindi dirci più che fiduciosi per il futuro”.