E’ questo l’allarme lanciato da Luigi Scaperotta, capo della sezione Meccanici dell’Associazione Industriali della Provincia di Siena, durante l’incontro di questa settimana nel quale sono stati trattati argomenti delicati del comparto produttivo.
Sono oltre 80 le aziende del settore metalmeccanico nella nostra Provincia associate a Confindustria Siena. Gli addetti del comparto oltre 5.600.
“La realtà – assicura Scaperrotta – è che in molti devono oggi predisporre i propri budget programmando anche l’utilizzo della cassa integrazione. La crisi, infatti, è più pesante del previsto. Le banche dicono di non aver diminuito gli affidamenti alle aziende ma in questo momento servirebbero invece sostegni “straordinari” a fronte di una situazione che è in se appunto straordinaria. Molte imprese, infatti, pur di non perdere commesse si trovano costrette a concedere dilazioni di pagamento sempre maggiori alla clientela. E questo, ovviamente, provoca quella carenza sistemica di liquidità che sta incidendo sulla loro salute finanziaria. Le banche dal canto loro sono anche disponibili, è vero, ad incrementare i fidi commerciali ma a fronte di fatturazioni crescenti. Ma in molti settori le imprese, per far fronte ad una netta flessione della domanda, sono costrette a ridurre le produzioni, e conseguentemente i fatturati. Ai lavoratori è richiesto di smaltire le ferie arretrate e magari di prenderne di nuove per cercare di posporre il più possibile la cassa integrazione.
Il problema si sposta quindi sulle modalità di sostegno al sistema produttivo per superare la fase di crisi. Diversamente – conclude il capo della Sezione Meccanici di Confindustria Siena – si rischia un crack del clima di fiducia, già oggi ai minimi dal 1993 a 77,7 punti, con depressione delle attese come rilevato dalle ultime indagini ISAE sulle aspettative degli imprenditori manifatturieri”.