SIENA. Dalla segreteria Falcri Banca Toscana riceviamo e pubblichiamo.
"Oggi pomeriggio (24 novembre) tutte le OO.SS di Banca Toscana sono state convocate dal Presidente Fini, il quale ha comunicato che è stato deliberato dal CdA di MPS l’inizio delle procedure necessarie per l’incorporazione per fusione di Banca Toscana in BPMS.
L’incorporazione avverrà nei tempi previsti dal Piano Industriale (entro marzo 2009) e riguarderà la Banca nell’attuale perimetro.
Questa decisione, che fino a pochi mesi fa sarebbe apparsa assurda, come abbiamo già avuto modo di spiegare, ci trova amareggiati ma nel contempo rassicurati.
Amareggiati perché con un semplice atto notarile si azzera una storia, una tradizione, un’appartenenza, ma soprattutto si cancella una risorsa che da sempre ha contribuito significativamente alla crescita del Gruppo.
Rassicurati perché questa decisione scongiura ogni ipotesi ventilata di “Piano Industriale B“ e di “Veicolo Bancario“ sgombrando dall’orizzonte la possibilità di finire in mani inaffidabili e senza garanzia alcuna per i lavoratori.
Salutiamo quindi con favore questa decisione, in linea con quanto deliberato dal nostro Consiglio Direttivo, che per noi rappresenta il male minore, evidenziando che nei momenti difficili è indispensabile non abbandonarsi alle emotività o prestarsi a strumentalizzazioni, ma basarsi su concretezza e pragmatismo.
All’inizio dell’anno prossimo quindi saremo impegnati in una complessa trattativa che dovrà vederci riappropriare del nostro ruolo negoziale, purtroppo dimenticato da anni in BT. Dovremo impegnarci e lavorare intensamente per cercare di concretizzare i punti maggiormente significativi che abbiamo portato all’attenzione dei lavoratori pochi giorni fa.
In primis riteniamo si debba circoscrivere il numero delle filiali che in futuro potrebbero essere interessate dalla cessione, in ottemperanza al deliberato dell’Antitrust.
Auspichiamo soprattutto la possibilità di chiudere le filiali, anziché cederle, riallocando i lavoratori nelle sedi più vicine, rispettando la richiesta dell’Autorità Garante, diluendo ugualmente la “posizione dominante” e senza mettersi in casa una concorrenza agguerrita.
Garanzie per il rispetto delle professionalità acquisite, massima attenzione per la mobilità del personale e l’anzianità maturata saranno temi molto importanti da affrontare, ma riteniamo non sia da tralasciare l’ipotesi di riaprire il Fondo di Solidarietà e Sostegno al Reddito per poter soddisfare eventuali esigenze di colleghi interessati".