E' stato Presidente di giuria per la prima edizione del Festival a Radicofani, oltre ad essere un famosissimo critico d’arte è docente universitario e curatore di esposizioni di arte nazionali ed internazionali
VAL D’ORCIA. La prima edizione del Val d’Orcia ART Festival che avrà luogo a Radicofani dal 10 al 12 settembre presenta tra la rosa dei giudici il noto critico d’arte Giorgio Grasso, come Presidente di giuria.
“Nella nostra amata Val d’Orcia, siamo lieti di poter ospitare Giorgio Grasso, famoso critico d’arte, con l’auspicio che questa prima edizione del Festival sia l’inizio di un lungo cammino per promuovere l’arte in tutte le sue forme – ha dichiarato la Presidentessa dell’Associazione Angela Sanna –. Mi auguro sia solo l’inizio per ricondurci a “riveder le stelle” dopo il buio che ci ha accompagnato”.
Il famoso critico, di origine siciliana ma milanese di adozione, scelto dagli organizzatori del Festival ha un background di altissimo spessore ed è uno stretto collaboratore di Vittorio Sgarbi, altro critico di spicco del panorama artistico italiano ed internazionale. È stato curatore del padiglione Italia, con direttore Vittorio Sgarbi, della 54° Biennale di Venezia, curatore del Padiglione Armenia della 57° Biennale di Venezia e membro del comitato scientifico del Padiglione Grenada della 58° Biennale tra le migliaia altri impegni con l’arte.
L’esperto partecipa a tanti eventi ogni anno, ma è la prima volta che verrà nel piccolo borgo di Radicofani, nonostante ne aveva sentito già parlare per fama. La ragione per cui va a tutte le manifestazioni di arte è per pubblicizzare l’arte contemporanea e perché sta conducendo una battaglia contro l’arte povera e concettuale, insieme a Jean Clair in Francia e Vittorio Sgarbi in Italia, perché secondo lo specialista, l’artista deve saper colpire e far emozionare l’occhio dell’osservatore, anche inesperto con la bellezza e l’originalità della sua opera, non importa che siano tecnicamente perfetti, l’importante è l’emozione che trasmettono.
“Gli artisti hanno ricevuto il dono di creare qualcosa che sappia far emozionare il pubblico, io ho insistito con loro, anche durante il periodo di covid, per creare opere d’arte in attesa della ripresa perché l’arte serve per dare emozioni e bellezza e qualunque problema abbia una società o una singola persona attraverso l’estetica, l’emozione e la bellezza si risolve” – ha spiegato il noto critico.
“Il messaggio che voglio mandare agli artisti in gara che conoscerò direttamente durante il festival è che mi aspetto che diano una forte emozione estetica, non un forte concetto – ha detto Grasso –; loro devono sapere che se vogliono colpire il presidente della giuria, io ho questo problema, che devo provare un’emozione guardando l’opera”.