La Mens Sana vince il suo ottavo scudetto nel clima infuocato del Palatiziano
ACEA ROMA – MENS SANA SIENA 63-79 (13-15, 33-33, 47-60)
ACEA ROMA: Goss 11, Jones 3, Tambone, Tonolli, Gorrieri, D’Ercole, Datome 15, Bailey 5, Taylor 7, Lawal 20, Czyz 2, Lorant. All: Marco Calvani
MENS SANA SIENA: Brown 18, Eze 4, Carraretto 9, Rasic, Kangur 9, Sanikidze 2, Ress, Ortner 9, Lechthaler, Janning 10, Hackett 7, Moss 11. All: Luca Banchi
di Umberto De Santis
ROMA. Sarà una storia da ricordare per tanti anni, sarà una vittoria sudata come non mai nella storia della società Mens Sana Basket, sarà il carattere di Daniel Hackett, la gioventù sfrontata in campo quanto educata nella vita. La vittoria ha mille sfaccettature, e dimentica gli altri, quelli che con una impresa altrettanto incredibile sono arrivati a contendere il premio a Siena: l’Acea Virtus Roma. E con il premio all’Italia, forse non meritato, di vedere la leadership nelle due squadre di due giocatori italiani: Hackett, appunto, e Luigi Datome. Marco Calvani avrà ragione a fine serie scudetto di alzare le braccia al cielo verso i suoi tifosi capitolini, perché nessuno ha demeritato, solo che la Storia esige sempre che ci sia un solo vincitore. Nel campo avversario Luca Banchi ha dimostrato di non essere la controfigura del coach plurivittorioso Pianigiani, ma di essere un allenatore caparbio e preparatissimo a sfruttare al meglio quella novità che è stata il giocare tutte le serie di playoff al meglio delle sette partite, quella che presuppone la maggior tenuta mentale oltre che fisica.
Clima surriscaldato dalle polemiche e dalla temperatura tropicale all’interno del Palatiziano, con i supporter senesi che riescono pacificamente a trovare i posti che volevano. Montepaschi concentrata e determinata in avvio con Eze che calamita il pallone,va a bersaglio e stoppa Datome 0-2 al 2’. Ma l’ala romana rovescia tutto con la tripla del 3-2, cui replica immediatamente Hackett e Brown con le bombe 2-8 al 4’. Però Eze accumula tre falli e Lawal prende possesso dell’area 5-8. Si sprecano palloni ghiotti dalle due parti fino al pareggio di taylor 8-8. Hackett da sotto fa ripartire la Mens Sana 8-10, ma solo all’8’ la tripla di Moss muove 8-12. Schiaccia Datome con veemenza, poi Bailey mette il pareggio sempre da tre 13-13 con pochi secondi sul crono. Sufficienti a Ortner per appoggiare a canestro il 13-15. Nell’intervallo espulsione di Marco Calvani, incredibilmente fuori controllo, che prende a male parole gli arbitri per una discussione su un tiro di Moss valutato da tre punti ( mentre al replay televisivo è da due).
Quattro liberi per Siena al rientro con Brown, poi Sanikidze e Moss 13-23 con un’avversaria in stato semiconfusionale. Timeout Acea, Siena vola in doppia cifra, chiude il parziale Lawal 15-23 al 12’. Marco Carraretto al 15’ mette la tripla che chiude un minibreak romano 20-30, con tutti i giocatori che sembrano aver smorzato ritmo e intemperanze. E subito Lawal, ben servito sotto canestro, schiaccia con prepotenza su assist di Jones. In un clima surreale, con il pubblico in crisi di tifo, Datome innesca un parziale (25-32) su cui Banchi vuole riflettere con i suoi che stanno attaccando male. Ma Goss sfrutta bene due liberi e il break prende sostanza 9-0: chiude Ortner 31-33 ma siamo al punto di partenza. Lawal pareggia dalla lunetta al 19’ (33-33), Siena ha sprecato l’occasione per indirizzare la gara verso una sua vittoria facile, la reazione dell’Acea ha il nome solo dei due totem Gigi Datome e Gani Lawal.
La Virtus sembra aver ripreso fiato e determinazione, ma il primo canestro è un tap in di Moss. Ritmi più compassati e la circolazione della palla provocano il break senese 35-42 al 23’, chiusa dal solito Datome con la bomba che infiamma il pubblico. Ma David Moss risponde da tre punti, mentre Lawal spreca prima due liberi ben conquistati, poi sul ferro una schiacciata … Jordan Taylor va negli spogliatoi accusando problemi respiratori forse per il gran caldo mentre il nuovo break senese vale il +12, Roma risponde col pressing, ma Goss alla prima contrarietà si becca un tecnico tirando la palla all’arbitro 38-52 al 27’. Nervi anche in casa Montepaschi, con Ortner che subito dopo si becca un tecnico che vale due punti per Jones 40-52. Bailey accorcia, ma Matt Janning al termine di una azione elaborata infila una tripla sanguinosa 42-55, salvo poi battibeccare con D’Ercole: doppio tecnico. Paternicò costretto a fermarsi a 2’09” dal termine del quarto perché sanguina alla testa, ma stavolta la mens Sana è sempre presente, con carraretto alal tripla del 42-58. L’Acea è in bambola, con ritmi bassi che favoriscono le scelte arbitrali, l’alley hoop per Lawal, assist Jones, pregevole45-58, segue timeout Banchi, che non vuole calo di tensione a 11 minuti dallo scudetto. Infatti rientra Eze a schiaccia sicuro, ma dall’altra parte concede due liberi a Lawal 47-60. Si rivede Taylor in campo per gli ultimi 20”.
Rientra Hackett in campo, mentre Goss rimane con 4 falli in panchina per iniziare il quarto finale. Palla Acea, la sensazione che il risultato dell’azione possa condizionare tutto il resto della gara. Sbaglia Lawal, ma Hackett sfonda su Jones: tutti rivedibili! Tripla di Janning con 8’40”, Lawal canestro e fallo mentre qualche idiota usa il fischietto per confondere giocatori e arbitri 50-63. Sette punti di Goss riaprono la partita 57-65 al 35’ ma ci vorrebbe per la Virtus solo la perfezione realizzativa, che invece è nelle mani di Bobby Brown che, con 5 punti in fila, ristabilisce le distanze 57-70 e mancano 4 minuti, dopo 19 partite di playoff in 40 giorni. Lawal è sempre vivo, ma capitan Carraretto vuole il record suo personale e della società 59-73. Per il pubblico sembra tutto finito e applaude la sua squadra per tutto quello che ha fatto in una stagione impensabile quanto difficilmente ripetibile. Ortner vola per il +16, Taylor replica ma 63-77 con due minuti in questa situazione le gambe e le braccia non rispondono più e non c’è più niente da fare, per la tristezza sincera negli occhi di Calvani.