di Augusto Mattioli
SIENA. Il partito democratico senese si interroga sul suo presente, che non sembra particolarmente entusiasmante, visto che non c’è stata finora la sperata contaminazione delle varie culture, e sul suo immediato futuro con il problema delle primarie per la candidatura alle provinciali del prossimo anno.
Una situazione di grande incertezza che può essere dannosa per la società senese nel suo complesso che il partito in gran parte governa. All’auditorium della Confesercenti si sta svolgendo l’assemblea provinciale da cui appunto emerge quanto sia difficile il processo di costruzione del partito democratico anche nel senese. L’intervento atteso è stato quello di Simone Bezzini, segretario dimissionario (ha deciso di correre alle primarie per la candidatura alla Provincia assieme a Luciana Bartaletti, sindaco di Chiusdino, che avrà dalla sua Alberto Monaci e il suo gruppo e a Mauro Mariotti, assessore alle attività economiche della Provincia).
Bezzini al termine del suo intervento ha fatto la proposta “affidare la funzione di reggente del partito a Elisa Meloni, una proposta di qualità di valore, una giovane che ha maturato in questi anni esperienze importanti nei quali ha affrontato partite complicate e difficile”. Una proposta la cui accettazione non è affatto scontata , almeno da quanto si è capito dal dibattito che potrebbe concludersi in tarda serata”. E questo nonostante Bezzini si sia augurato “di fare uno sforzo per trovare questa sera una guida per il Partito democratico”.
Già qualche settimana fa era emersa per un incarico del genere l’ipotesi Simonetti poi rientrata non essendo gradita ad un'ala del partito. Il rischio è quello di una ennesima spaccatura del partito, che non sarebbe certo ben vista da chi finora, soprattutto elettori comuni, ha sperato di avere trovato un partito di riferimento. Può darsi anche – come ha ipotizzato il sindaco Maurizio Cenni – che ci possa essere il rinvio di una settimana. Ma tutto è ancora incerto. ”Bezzini – ha detto Claudio Vigni, segretario della Cgil – si sarebbe dovuto astenere dal fare la proposta di un nuovo segretario”. Non particolarmente entusiasta Alberto Monaci (“Elisa Meloni ha potenzialità”), che nel suo intervento ha parlato chiaramente non di un Partito democratico che non c’è ancora, sottolineando come le primarie “si dovranno misurare su un confronto programmatico. Ci troveremo a lavorare su tre progetti anche se io darò mano a Bartaletti ma apprezzeremo ciò che verrà dagli altri filoni”. Alfredo Monaci ha detto che “ognuno deve rinunciare a qualcosa e sviluppi capacità di ascolto e comprensione”. Poi ha fatto precisi riferimenti ai grossi progetti sugli impianti sportivi del comune di Siena . “Sono ancora priorità lo stadio e il palasport? – si è chiesto -. E lo è l’aeroporto?. Forse le priorità potrebbero essere le ferrovie da ammodernare”.
SIENA. Il partito democratico senese si interroga sul suo presente, che non sembra particolarmente entusiasmante, visto che non c’è stata finora la sperata contaminazione delle varie culture, e sul suo immediato futuro con il problema delle primarie per la candidatura alle provinciali del prossimo anno.
Una situazione di grande incertezza che può essere dannosa per la società senese nel suo complesso che il partito in gran parte governa. All’auditorium della Confesercenti si sta svolgendo l’assemblea provinciale da cui appunto emerge quanto sia difficile il processo di costruzione del partito democratico anche nel senese. L’intervento atteso è stato quello di Simone Bezzini, segretario dimissionario (ha deciso di correre alle primarie per la candidatura alla Provincia assieme a Luciana Bartaletti, sindaco di Chiusdino, che avrà dalla sua Alberto Monaci e il suo gruppo e a Mauro Mariotti, assessore alle attività economiche della Provincia).
Bezzini al termine del suo intervento ha fatto la proposta “affidare la funzione di reggente del partito a Elisa Meloni, una proposta di qualità di valore, una giovane che ha maturato in questi anni esperienze importanti nei quali ha affrontato partite complicate e difficile”. Una proposta la cui accettazione non è affatto scontata , almeno da quanto si è capito dal dibattito che potrebbe concludersi in tarda serata”. E questo nonostante Bezzini si sia augurato “di fare uno sforzo per trovare questa sera una guida per il Partito democratico”.
Già qualche settimana fa era emersa per un incarico del genere l’ipotesi Simonetti poi rientrata non essendo gradita ad un'ala del partito. Il rischio è quello di una ennesima spaccatura del partito, che non sarebbe certo ben vista da chi finora, soprattutto elettori comuni, ha sperato di avere trovato un partito di riferimento. Può darsi anche – come ha ipotizzato il sindaco Maurizio Cenni – che ci possa essere il rinvio di una settimana. Ma tutto è ancora incerto. ”Bezzini – ha detto Claudio Vigni, segretario della Cgil – si sarebbe dovuto astenere dal fare la proposta di un nuovo segretario”. Non particolarmente entusiasta Alberto Monaci (“Elisa Meloni ha potenzialità”), che nel suo intervento ha parlato chiaramente non di un Partito democratico che non c’è ancora, sottolineando come le primarie “si dovranno misurare su un confronto programmatico. Ci troveremo a lavorare su tre progetti anche se io darò mano a Bartaletti ma apprezzeremo ciò che verrà dagli altri filoni”. Alfredo Monaci ha detto che “ognuno deve rinunciare a qualcosa e sviluppi capacità di ascolto e comprensione”. Poi ha fatto precisi riferimenti ai grossi progetti sugli impianti sportivi del comune di Siena . “Sono ancora priorità lo stadio e il palasport? – si è chiesto -. E lo è l’aeroporto?. Forse le priorità potrebbero essere le ferrovie da ammodernare”.