SIENA. Dall’associazione Confronti riceviamo e pubblichiamo.
“Se le energie di mercato di cui parla Pier Carlo Padoan su Il Foglio del 31 maggio, energie cui affidarsi per rafforzare il sistema bancario italiano, sono quelle che vaticinano lo spezzatino del Monte dei Paschi, meglio che restino inoperose. Perché lo spezzatino non rafforza il sistema bancario, ma soltanto alcuni operatori bancari. La cosa è ben diversa. Molto diversa.
Nello spezzatino che ha in mente Orcel, Padoan benedicente, Siena sarebbe derubricata a direzione territoriale, privata di quel potere decisionale che distingue una banca da un filiale.
Così come stanno emergendo, le ipotesi di aggregazione del sistema bancario italiano, peraltro, sono uno schiaffo alla concorrenza. Ci pare, infatti, che si voglia scambiare per rafforzamento quel che assomiglia sempre più ad un oligopolio.
C’è un unico soggetto che può porre uno stop a questa perniciosa deriva: si chiama Stato. Azionista controvoglia del Monte, si trova ora davanti alla grande opportunità di salvare un giocatore importante del sistema del credito nazionale, un presidio di autonomia decisionale nel sostegno al sistema imprenditoriale e alla rete delle famiglie del centro Italia. Sempre più liberato da poteri regolatori del settore, affidati a BCE e EBA, lo Stato può e deve, in questo contesto storico alterato dalla Pandemia, farsi banchiere.
Si abbia il coraggio di dirlo. Si abbia la forza di farlo. In alternativa affidiamoci ad Amazon almeno porterà il Monte nel palcoscenico mondiale”.