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Chiusura poco mossa per le borse europee, in linea con l’andamento incerto di Wall Street, dopo alcuni dati macro che hanno sottolineato il potenziale impatto delle pressioni inflazionistiche, stemperando l’ottimismo precedentemente alimentato dalle rassicurazioni della Fed.
A Piazza Affari il Ftse Mib archivia gli scambi invariato a 24.892 punti. Variazioni contenute anche per il Dax di Francoforte (+0,2%), l’Ibex 35 di Madrid (+0,1%), il Ftse 100 di Londra (-0,3%) e il Cac 40 di Parigi (-0,3%).
A Wall Street, scivolano poco sotto la parità gli indici Dow Jones (-0,2%), S&P 500 (-0,2%) e Nasdaq (-0,1%).
Negli Usa, le vendite di nuove abitazioni sono diminuite più del previsto e la fiducia dei consumatori è scesa per la prima volta quest’anno, in scia ai timori legati all’inflazione e alla disoccupazione ancora relativamente elevata.
Un’eventuale ascesa dei prezzi fa temere per una riduzione degli stimoli da parte delle banche centrali, nonostante i commenti di alcuni esponenti che hanno allontanato tale ipotesi, mentre gli operatori guardano anche alla recrudescenza di contagi da Covid-19 in alcune aree dell’Asia.
In mattinata, la lettura finale del Pil della Germania del primo trimestre 2021 ha evidenziato una revisione al ribasso a -1,8% su base congiunturale e a -3,4% su base tendenziale, rispetto alla precedente stima di -1,7% e -3,3% rispettivamente. In rialzo invece l’indice Ifo di maggio sulla fiducia delle aziende, a 99,2 punti, oltre le stime degli analisti (98 punti; 96,6 punti ad aprile).
Sul Forex, l’euro/dollaro risale a 1,224 mentre il cambio tra biglietto verde e yen si apprezza a 108,95.
Tra le materie prime viaggiano poco mosse le quotazioni del greggio, con il Brent (+0,1%) a 68,4 dollari e il Wti (+0,1%) a 66,1 dollari, con la speranza che il recupero della domanda sia in grado di assorbire l’eventuale aumento dell’offerta iraniana.
Sull’obbligazionario, il rendimento del decennale italiano scende allo 0,96% con il relativo spread verso il Bund tedesco in contrazione a 113 punti base.
Tornando a Piazza Affari, bene Bper (+2,2%), Amplifon (+2,1%) e Banco BPM (+1,3%), con i due istituti di credito al centro di ipotesi di aggregazione. In coda Unipol gruppo (-2,5%) e Tenaris (-2%).
Fonte MarketInsight