Fazzi e Tirelli: "Le attività che non hanno ricevuto i contributi perché non in regola con le condizioni previste dal bando comunale"
SIENA. In questi giorni sono apparsi sulla stampa locale articoli (https://www.ilcittadinoonline.it/cronaca/siena-cronaca/tni-il-bonus-da-1-200-euro-per-le-attivita-fuori-le-mura-di-siena-e-un-bluff/) nei quali alcuni ristoratori si lamentano di non aver ricevuto il contributo che l’Amministrazione comunale a fine 2020 aveva dedicato ai ristoratori ubicati fuori dalle mura urbane. A tale riguardo l’assessore al bilancio del Comune di Siena Luciano Fazzi e al commercio Alberto Tirelli ci tengono a precisare che: “dispiace avvertire toni di amarezza nei riguardi dell’Amministrazione dopo che la stessa si è prodigata in ogni modo per venire incontro alle esigenze del mondo della ristorazione”.
A fine 2020 l’Amministrazione comunale aveva deciso di riconoscere ai ristoratori della periferia un ristoro forfettario come compensazione di alcune misure adottate a favore dei ristoratori del centro (suolo pubblici gratuito, musei gratuiti, parcheggi gratuiti) che di fatto penalizzavano le attività di ristorazione più decentrate.
“Alcuni ristoratori, potenziali beneficiari del contributo, non hanno ricevuto il contributo in quanto non in regola con le condizioni previste dal bando comunale. Fra i requisiti richiesti era infatti prevista la regolarità contributiva; in sostanza il Comune non poteva erogare il contributo a chi avesse già situazione debitorie pregresse (ante 2020) nei confronti dell’amministrazione comunale. L’Amministrazione avendo un dovere di assistenza e aiuto nei riguardi di tutti i suoi cittadini, ha dovuto spendersi per far fronte a innumerevoli difficoltà legate a questo periodo e di certo non poteva elargire somme (anche se esigue) a chi non rientrava nei parametri richiesti. I soggetti coinvolti non solo hanno dichiarato il falso nella domanda di partecipazione al bando, ma sono stati invitati dall’ufficio competente, dopo gli accertamenti, a regolarizzare le loro posizioni. In alcuni casi si parla si somme superiori ai 20 mila euro in altri risultano invece completamente sconosciuti all’anagrafe tributaria del Comune”.