Finale positivo per le borse europee, grazie anche all’andamento positivo dei listini di Wall Street nelle prime ore di contrattazioni. A Piazza Affari, il Ftse Mib archivia gli scambi in progresso dello 0,9% a 24.702 punti, ben intonato come il Dax di Francoforte (+1,7%), il Cac 40 di Parigi (+1,3%), il Ftse 100 di Londra (+1%) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,4%). Oltreoceano, rialzo più marcato per il Nasdaq (+1,7%) seguito da S&P500 (+1,1%) e Dow Jones (+0,8%).
In giornata è stato diffuso il report statunitense sulle richieste di sussidi di disoccupazione, che ha fatto segnare un nuovo minimo dallo scoppio della pandemia con 444 mila unità, inferiori alle 450 mila previste e alle 473 mila della settimana precedente. Sempre sul fronte macro, l’indice di fiducia commerciale dei produttori del distretto di Philadelphia è sceso a 31,5 punti dai 50,2 punti di aprile (consensus 41,5 punti).
Indicazioni giunte all’indomani dei verbali relativi all’ultimo meeting della Federal Reserve, da cui è emerso che alcuni funzionari sono pronti ad avviare il dibattito sulla riduzione degli stimoli nelle prossime riunioni, coerentemente con un rapido progresso dell’economia statunitense.
Gli operatori restano dunque alla ricerca di indizi sulle tempistiche del tapering, sebbene diversi policymaker abbiano più volte ribadito l’intenzione di mantenere un orientamento accomodante ancora per un periodo prolungato. Preoccupazioni che spiegano il calo di forza del rally azionario osservato nelle ultime settimane, inficiato anche dalla recrudescenza del virus in alcuni Paesi.
Intanto, la Commissione Europea ha firmato oggi un terzo contratto con Pfizer e BioNTech per ulteriori 1,8 miliardi di dosi di vaccino contro il covid e le sue varianti relativo al periodo tra fine 2021 e il 2023.
Sul Forex, l’euro/dollaro risale a 1,221 mentre il cambio fra biglietto verde e yen scende a 108,8.
Tra le materie prime riducono le perdite le quotazioni del greggio, con il Brent (-0,5%) a 66,3 dollari al barile e il Wti (-0,5%) a 63,1 dollari al barile, ancora appesantite dalla prospettiva di un aumento dell’offerta iraniana.
Sull’obbligazionario, il rendimento del Btp decennale italiano scende all’1,05% con il relativo spread verso il Bund in area 116 punti base.
Tornando a Piazza Affari, sul Ftse Mib avanzano soprattutto Campari (+2,8%), Ferrari (+2,3%), Nexi (+2,1%) e Amplifon (+2,0%). In coda Banco BPM (-2,2%) e Unipol (-1,1%).
Fonte MarketInsight