Pesaro si rivela un osso durissimo
MENS SANA SIENA – SCAVOLINI PESARO 65-60 (19-20, 28-37, 47-52)
MENS SANA SIENA: Kasun 8, Brown 13, Carraretto 6, Rasic, Kangur, Sanikidze 9, Ress 3, Lechthaler, Cappelletti, Janning 10, Hackett 8, Moss 8. All: Luca Banchi
SCAVOLINI PESARO: Traini 6, Cavaliero 14, Barbour 13, Crosariol 3, Tortù, Flamini, Mack 6, Bryan 8, Amici, Hamilton 6, Amoroso 4. All: Giampiero Ticchi
di Umberto De Santis
SIENA. Partita importante per i senesi, reduci da cinque sconfitte nelle ultime cinque gare disputate (trasferta NBA compresa) e attesi al riscatto dopo la buona prova di Tel Aviv. Schiacciata con fallo per Kasun in apertura, dove trovano spazio nel quintetto iniziale Janning e Kangur. Da tre pareggia Barbour. Due triple di Janning e Moss per il primo allungo Mens Sana 13-7 al 5’. Parziale di Pesaro 8-0 chiuso dalla bomba di Carraretto 16-15 con 2’ sul cronometro. Cavaliero riporta i biancorossi avanti, pareggia Kasun, troppo sprecone sotto canestro. Barbour sfrutta la relativa libertà e piazza la sua terza tripla consecutiva, che permette alla Scavolini di terminare il periodo avanti 19-20. Bryan propizia il parziale 0-10 in avvio secondo quarto con un Traini perfetto in regia 19-30. Moss trova il canestro dopo 3’ per fermare l’emorragia, rientrando per un Hackett abbastanza confusionario; ma la difesa bianco verde a uomo è troppo fallosa e concede liberi importanti agli ospiti. Rasic offre due minuti di respiro a Brown in regia ma prosegue la difficoltà a crearsi buoni tiri, quando si riesce a tirare, per l’ottima difesa del team di Ticchi. Con 2’21” da giocare è 23-37, massimo vantaggio Pesaro, con Siena a 9/25 al tiro, nervosa e con una situazione falli decisamente pesante. Il timeout per l’ultimo minuto è utile alla Montepaschi che mette un parzialino di 5-0 per ridurre le distanze al 28-37 del riposo lungo.
Si riprende col tap in di Kasun (che con 8p porta a casa 10 rimbalzi), ma Hamilton risponde con gli interessi 30-41. Cavaliero capitalizza il tecnico alla panchina senese, ne seguono momenti di confusione nel gioco poi Sanikidze si inventa una tripla 35-43 che sembra fermare il trend negativo della Mens Sana. Al 25’ siamo 37-43, e anche la Scavolini sembra aver smarrito il filo del gioco di fronte ai senesi che sono passati a zona, limitando falli e liberi per gli avversari. Sanikidze realizza i liberi del -2 con 4’ di orologio, e l’ennesimo attacco a vuoto spinge Ticchi al timeout. Ancora liberi per Sanikidze che agguanta nuovamente il pareggio, 43-43 al 27’. Cavaliero trova la tripla del nuovo vantaggio. Barbour ancora da tre rimette Pesaro a +6, Siena che non trova canestri dalla lunga distanza continua a sbattere sul muro nel pitturato eretto dai marchigiani, e il terzo periodo va in archivio sul 47-52 e la gara totalmente aperta. Inizio periodo con lo 0-5 timbrato dalla bomba di Cavaliero (4/11 nei tiri totali) 47-57 che costringe Banchi a un timeout quasi drammatico dopo lo 0-4 in tre minuti. Hackett taglia finalmente col coltello la difesa biancorossa 50-57 al 34’, Carraretto infila la tripla del rientro in partita della Montepaschi, Ress schiaccia in contropiede per il meno 2, 55-57 appena un minuto dopo. E Hackett con la bomba suggella il sorpasso. La forza e l’inerzia sono passate dalla parte di Siena che con Brown (5/17 nei tiri totali, ma 5 assist) si spinge oltre, 63-57: a furia di tirare alla fine la palla deve andare dentro! Crosariol con un libero ferma il parziale senese di 16-0, Cavaliero in entrata riapre il gioco per i suoi: 63-60 con 1’42” sul cronometro del tavolo. Niente è deciso, e la volata finale se la stanno giocando gli italiani: Ress, Carraretto, Hackett da una parte, Cavaliero, Crosariol e Amoroso dall’altra. Non segna più nessuno per lunghi secondi vibranti, fino all’entrata imperiosa di Hackett del 65-60, una delle poche disattenzioni degli uomini di Ticchi. Palla alla Scavolini e attacco senza esito, poi il 23 della Montepaschi sbaglia anche due liberi con 8” a finire, ma il contropiede innescato da Cavaliero non sortisce alcun risultato. 65-60, avanti alla prossima. La grande paura sembra passata, ma le lacune in regia per la Montepaschi sembrano evidenti, come le difficoltà a penetrare nelle difese più ermetiche di grande presenza fisica. Pesaro è un complesso tosto, che non presenta grossi squilibri nel variare dei quintetti in campo; sembra avere meno talento puro rispetto allo scorso anno, ma in difesa sembra esser già rodato. Da rivedere anche il gruppo marchigiano con quel 18/54 (33%) ai tiri totali, in una statistica pari a quella mensanina (22/64, 34%).