In calce all'articolo anche i chiarimenti forniti dal Comune sul bando di concessione
SIENA. Da Pierluigi Piccini (Per Siena) riceviamo e pubblichiamo.
“Le considerazioni fatte da Valentini meritano sicuramente di essere valutate e approfondite. Noi di Per Siena abbiamo analizzate e stiamo valutando l’ipotesi di inviare il bando predisposto dall’amministrazione comunale per l’assegnazione dello stadio A. Franchi all’Antitrust, vedremo. Perché crediamo essere questo il punto su cui porre l’attenzione. Per ora ci preme sottolineare come le operazioni di cui all’oggetto sono regolate da una legge, in fase di emendamento se non già emendata, che opera in deroga agli strumenti urbanistici e agli standard di riferimento che ogni territorio si da. Fra l’altro, cosa denunciata dalle opposizioni al momento della discussione sul Piano Operativo, questa zona non è stata normata dalla maggioranza comunale. In più, lo spirito della legge per quanto riguarda lo sport e il calcio in modo particolare inverte i fattori: dovrebbero essere gli interventi urbanistici a mettere in sicurezza le squadre di calcio. Gli interventi di edilizia dovrebbero chiudere in utile e parte di quest’ultimi dovrebbero servire a finanziare lo sport. Questo è il problema. Esiste un progetto realistico suffragato da dati certi che assicuri questi obbiettivi? Noi ne dubitiamo. La città non è in una fase espansiva, tutt’altro e il futuro è molto incerto. Tutti elementi che sono assenti nel bando appena conclusosi che rimanda, viceversa, il tutto a un progetto futuro, anzi tale progetto può addirittura rinviare la messa in sicurezza della tribuna. Il rischio enorme è che non succeda nulla o peggio che si preveda un intervento che una volta avviato rimanga incompiuto. Comunque bene ha fatto Valentini a sollevare il problema ed è giusto parlarne”.