Capofila l'Università di Glasgow e, insieme all'Ateneo senese, anche l'Università di Ghent e quella di Firenze, lo Spanish National Research Council e il Landscape Research Centre
“Developing a Method for Studying the Critical Zone: Connecting Archaeological and Precision Agricultural Approaches to Agrarian Landscapes by Making their Advanced Sensing Data interoperable” il titolo del progetto che ha come capofila l’Università di Glasgow, a cui collaborano insieme all’Ateneo senese, l’Università di Ghent, l’Università di Firenze, lo Spanish National Research Council e il Landscape Research Centre.
Il progetto mira a migliorare la comprensione dei paesaggi agricoli contemporanei e esplorare le implicazioni a lungo termine dell’agricoltura di precisione per la loro trasformazione e per le comunità agricole, attraverso un’indagine interdisciplinare che abbraccia l’archeologia, la conservazione e la promozione del patrimonio culturale e l’agronomia.
Il gruppo dell’Università di Siena, in particolare, si occuperà di identificare aziende agricole locali già attive nel settore dell’agricoltura di precisione con le quali avviare una prima sperimentazione finalizzata all’acquisizione oltre dei dati agritech anche di dati sulla presenza nel sottosuolo di stratigrafie archeologiche.
“Oggi – spiega il professor Stefano Campana, docente del dipartimento di Scienze storiche e dei beni culturali – i paesaggi agricoli rurali vengono radicalmente trasformati dall’introduzione di tecnologie agricole avanzate e dall’introduzione di nuove politiche e incentivi per affrontare la crisi climatica, la sostenibilità ambientale e la sicurezza alimentare. Questo progetto mira a studiare i paesaggi agricoli rurali come entità complesse radicate nelle interazioni uomo-ambiente e plasmate dalle pratiche agricole contemporanee con l’obiettivo di comprendere e guidare questa trasformazione”.
Informazioni dettagliate sono disponibili sul sito https://ipaast-czo.