Archivito il passo falso della Supercoppa, si guarda già al futuro
di Umberto De Santis
“Hanno più giocatori di noi abituati a gestire situazioni particolari: Mazzarino, Markoishvili, Leunen, lo stesso Aradori anche se non ha tirato bene, ieri sera. Trinchieri si è affidato molto a Manuchar, e la gara si è sviluppata con un secondo tempo punto a punto. Situazione adatta a giocatori più esperti. Si poteva vincere come perdere: a 49 secondi dalla fine, dopo i due liberi di Hackett, eravamo lì a due punti. Poi è il caso generato dagli episodi: la stoppata di Ress giudicata fallosa, la palla persa da un Brown stanchissimo. Se avessimo chiuso il primo tempo con meno errori ai liberi e qualche canestro facile in più avremmo indirizzato la gara in un altro modo. Al contrario al riposo avevamo solo cinque punti più di loro”. Pentito di aver giocato il secondo tempo in sei (più un minuto per Janning, ndr)? “No, le indicazioni del secondo quarto mi hanno fatto fare una scelta precisa, per provare a portare a casa una gara così particolare. In fondo, se lo scorso anno David Lighty avesse messo dentro il secondo libero a tre secondi dalla fine …”. Colpito dal fenomeno Tyus? “Quello che mi ha colpito, a parte le due schiacciate importanti nel finale, è che un giocatore che l’anno passato in Israele ha tirato i liberi col 50%, ieri sera ha avuto l’80%. Forse è stata la sua serata”.
Il morale del gruppo non sembra essere stato scalfito da questa battuta d’arresto, anche se essere usciti battuti non è stato piacevole per nessuno. “Guardiamo avanti – ha detto un serafico Daniel Hackett -, un episodio che ci può stare, forse erano un po’ più avanti nella preparazione. In una gara così tirata ci può stare di tutto ed è andata bene a loro”.