"Ovunque per il bene di tutti". Il presidente Aurigi: “Ripensare al futuro del Servizio sanitario pubblico e dare gambe a nuovi modelli come l’infermieristica di famiglia e comunità"
SIENA. OVUNQUE PER IL BENE DI TUTTI: anche OPI Siena il prossimo 12 maggio celebra la Giornata Internazionale dell’Infermiere e lo fa allineandosi al tema scelto dalla FNOPI (Federazione Italiana Ordini Professioni Infermieristiche) che – ad un anno e mezzo dall’inizio dell’emergenza da Covid 19 – apre una riflessione sull’infermieristica di prossimità per un sistema salute più giusto ed efficace.
L’infermiere ovunque e mai come oggi l’infermiere anche a casa: la pandemia ha mostrato chiaramente che, in caso di bisogno, non possiamo fare riferimento soltanto all’ospedale, perché può anche succedere di non riuscire a garantire un posto letto per tutti.
È auspicabile curarsi prima e a domicilio: e la presenza capillare dell’infermiere sul territorio torna ad essere fondamentale. È infatti l’infermiere che offre un primo contatto, una rassicurazione, ma soprattutto garantisce un’assistenza altamente qualificata fuori dal nosocomio, perché nessuno nel momento della paura della malattia si senta abbandonato.
Una sfida che guarda al futuro e che poggia solidamente le sue basi su una lunga tradizione assistenziale, pur arricchendosi del supporto delle nuove tecnologie che garantiscono la possibilità di essere, vicini, vicinissimi ad ogni cittadino, anche quando la regola è “stare distanti”.
“Nella giornata che celebra la nostra professione – commenta il Presidente dell’Ordine degli Infermieri di Siena, Michele Aurigi – ci troviamo a riflettere sul futuro del Servizio sanitario pubblico fortemente provato dalla pandemia. L’emergenza sanitaria ha evidenziato tutto il limite di politiche poco lungimiranti che hanno nel tempo falcidiato questo settore portando ad organici risicati. È tempo di dare gambe a nuovi modelli come quello dell’infermieristica di famiglia e comunità, perché il buon funzionamento degli ospedali passa anche da questo. Il Covid-19 ha mostrato quanto debole sia proprio l’assistenza territoriale e come attorno alla figura dell’Infermiere di famiglia e comunità, si debba dare vita a un percorso che possa intercettare i nuovi bisogni di salute e offrire le innovative risposte che gli infermieri sono già in grado di garantire a cittadini e pazienti”.
“In questa giornata – conclude il Presidente Aurigi – rivolgo un sincero ringraziamento a tutti i colleghi che, come di consueto, hanno dato e stanno dando prova di dedizione e competenza che, è davvero giunto il momento, devono ora essere adeguatamente riconosciute. Siamo professionisti. Siamo orgogliosamente infermieri e siamo, da sempre, ovunque per il bene di tutti”.