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"Stiamo lavorando per una lista di candidati consapevoli del ruolo che andranno a ricoprire, nel tentativo di portare avanti progetti nuovi, ma anche di tradurre in pratica quelle promesse che sono rimaste tali da parte dell’attuale amministrazione di sinistra" afferma il candidato a sindaco del Pdl.
"Vogliamo quindi provare a dare una risposta alle famiglie, ai giovani, agli anziani e a tutte le categorie produttive che vivono e lavorano nel paese di Torrita di Siena e che stanno vedendo la crisi e il degrado in cui sta si sta dirigendo lentamente la nostra realtà locale. Dobbiamo dire basta ad un partito dei soliti noti, ad un partito che in sessanta anni non è stato capace di apportare migliorie, cambiamenti, idee nuove, ma ha cambiato soltanto nome e dirigenti, con l'unico scopo di conservare il potere".
"I nostri candidati sono uomini e donne che sanno rapportarsi con i propri concittadini in modo chiaro, senza se e senza ma, che vogliono trasformare in azioni e fatti le proprie parole. Siamo consapevoli delle difficoltà a cui andremo incontro, ma siamo altresì convinti che sia arrivato il momento di cambiare, nell'esclusivo interesse della cittadinanza. Abbiamo intenzione di investire sulle risorse che Torrita possiede. Abbiamo pensato a progetti fattibili, risolutori, incisivi; dal concreto sostegno alle attività produttive presenti nel comune, al potenziamento dei servizi sociali, dal miglioramento della viabilità, alla riqualificazione del patrimonio architettonico dei centri storici di Torrita e Montefollonico. Per meglio capire le istanze e i bisogni della popolazione – conclude Buracchi – verranno organizzati incontri pubblici, per conoscerci ed elaborare un programma che sia veramente partecipato ed espressione delle necessità del territorio".
"Crediamo che anche a Torrita sia necessario un cambiamento, per affrancare il comune da un sistema di potere autoreferenziale e realizzare una reale alternanza di governo – afferma Lorenzo Izzo, Responsabile Organizzazione del Coordinamento Provinciale Fi-Pdl – Non servono tante strutture e tanti enti che, invece di risolvere i problemi, sono essi stessi un problema. Dimostreremo che è possibile una buona politica che costi meno e produca di più, che sia meno invadente sui diversi settori della società civile. Solo in questa maniera, facendo spazio, liberando energie, creando prospettive per le generazioni future, sarà possibile risolvere la crisi economica, il declino sociale che sta colpendo le nostr realtà".