Sudditanza psicologica degli abitri, basket "rancido" e altro
di Umberto De Santis
<!–
@page { margin: 2cm }
P { margin-bottom: 0.21cm }
–>
SIENA. Mette le mani avanti Sergio Scariolo a pochi giorni dall’inizio dei playoff del campionato italiano, in pausa per lasciare il proscenio alle Final Four di Istanbul che eleggeranno la regina del basket europeo nella serata di oggi.
Il coach milanese ha rilasciato una lunga intervista a Francesco Carotti apparsa su La Stampa. Protagonista polemico nel bene e nel male Sergio Scariolo si scaglia ancora una volta contro la Mens Sana. Ricordiamo che le due formazioni, per la composizione del tabellone, potrebbero incontrarsi solo se qualificate per la eventuale serie di finale scudetto. Esordisce così il tecnico dell’Armani: “Fino a gennaio siamo stati primi o secondi poi abbiamo commesso un grave errore di presunzione: pensare di poter andare avanti così anche senza Hairston, che si è dovuto operare, e senza il sostituto di Nicholas. Errore pagato caro nel mese di gennaio. Con il roster a posto abbiamo ricominciato a marciare bene. O molto bene».
La prossima settimana inizie-ranno i playoff e tutti già si aspettano una finale con Siena. Cosa manca alla sua EA7 per battere la Montepaschi?
«L’obiettivo di partenza era migliorare in tutte le competizioni: ci siamo riusciti in Eurolega, in Coppa Italia e in regular season, ora vogliamo farlo anche nei playoff. Se e quando affronteremo Siena vedremo se davvero ci manca qualcosa. In stagione abbiamo vinto una gara a testa con scarti simili. E della partita di Coppa Italia in questo momento è meglio non dire nulla».
A proposito. Tempo fa parlò di clima «rancido» nel basket italiano, di lobby e di situazioni di intoccabilità al potere. Sembrava un attacco diretto a Siena. Chiusa l’inchiesta federale, può spiegarci cosa intendeva?
«L’inchiesta federale è stata archiviata, ma il processo di Reggio Calabria (sulla corruzione di arbitri nelle categorie minori, con un’appendice che rischia di travolgere la serie A, ndr) deve ancora essere celebrato. Percepisco molta aspettativa nella pallacanestro italiana per quello che potrà chiarire».
Si aspetta che con baskettopoli cada qualche testa?
«Al di là di quelle che saranno le responsabilità penali, il processo sarà importante perché potrà fornire un quadro più preciso dello spessore morale di personaggi importanti della pallacanestro italiana».
Altra stoccatina a Siena. Dica la verità: il suo ritorno in Italia se lo aspettava migliore?
«Sono contento di essere in Italia e di lavorare all’Olimpia. Chiaramente il basket italiano è in una fase molto difficile per quel che riguarda la progettualità. È questo il problema più grande».
Il dire e non dire di Scariolo fa pensare a quel 17 marzo in cui fu interrogato dalla Procura federale, per altre dichiarazioni simili, ma che non hanno provocato altro che il nulla mediatico. O forse scorie mentali nelle teste arbitrali. Luigi Lamonica in queste ore si è guadagnato il diritto di arbitrare la finale di Euroleague grazie alla prestazione eccellente di venerdì sera in Olympiacos – Barcellona. Solo qualche tempo fa a Siena nella gara interna della Mens Sana, invece, aveva preso qualche decisione discutibilissima proprio per non far pensare a una “sudditanza” verso i biancoverdi toscani, che alla fine avevano guadagnato solo il tecnico ad Aradori per proteste del collega dell’arbitro abruzzese: su sei falli fischiati ai bolognesi nell’ultimo quarto, nessuno era stato commesso nel pitturato! Ma, si sa, che Armani è risorsa importantissima in questo momento per l’asfittico (e poverello) basket nostrano. In cui arrivano, con il consueto ritardo, due buone notizie per Caserta (a fine mese l’ingresso di nuovi soci) e Avellino (intervento decisivo dello sponsor Sidigas), che sembrano aver risolto i problemi finanziari e si presenteranno al via del prossimo campionato di serie A. La regular season è stata fin troppo falsata da squadre che, raggiunta la salvezza, si sono trasformate in comodi punching balls, dismettendo giocatori costosi e non sostituendo gli infortunati. Ci manca solo che la guerra psicologica magistralmente interpretata da Scariolo falsi i playoffs. In fondo, in una serie al meglio delle sette partite, vince sempre la squadra più forte. E l’unico vantaggio ce l’ha la Mens Sana, che gioca la bella sempre in casa.