Equitalia denuncia la mancanza di sicurezza per i propri dipendenti e il Parlamento...

Di Umberto De Santis
SIENA. Una notte dello scorso mese di maggio a Rapolano Terme era andata a fuoco l’automobile del Direttore dell’Agenzia provinciale Equitalia di Siena, parcheggiata nei pressi dell’abitazione, con danni al giardino vicino. In paese fu diffusa la notizia che la vettura, nuovissima, avesse avuto un problema di autocombustione. In realtà, quella notte, non solo a Siena ma in giro per l’Italia sono andate distrutte le autovetture di diversi responsabili Equitalia. La vettura era una Bmw con due anni di vita e senza neppure l’assicurazione su atti vandalici. La notizia è stata tenuta segreta alla stampa (si pensa su pressioni del Ministero dell’Economia e delle Finanze) e probabilmente le indagini avviate per l’identificazione degli autori sono arrivate a buon punto, se è stato deciso di rendere la cosa pubblica.
Questa è la punta dell’iceberg provocato dall’inasprimento, richiesto dal Ministero del Tesoro ai funzionari addetti alla riscossione, delle vessazioni sui morosi che avevano debiti a recupero. Certo che pignorare appartamenti per debiti inferiori anche a 10.000,00 euro, mettere le ganasce alle autovetture per una multa non pagata, gravando gli importi di tassi usurai mascherati da recupero spese, ha provocato la reazione civile e non un po’ dappertutto nel Bel Paese. In Friuli un imprenditore ha pubblicamente auto-dichiarato la propria indisponibilità a rendersi sostituto d’imposta nei confronti dei suoi dipendenti, esponendosi così alle procedure e al giudizio che è stato avviato e celebrato nei suoi confronti. In Veneto un agente della riscossione è stato sequestrato dal cittadino infuriato e tenuto in ostaggio per cinque ore dopo aver consegnato una cartella da 500.000,00 euro. Nel tempo si sono moltiplicati gli episodi di violenza: a Milano e Torino tentati assalti alle sedi di Equitalia…
Tanto è vero che la stessa Agenzia il 26 maggio ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Questa mattina a Roma, presso la sede di Equitalia Gerit in via Palmiro Togliatti alcuni manifestanti hanno messo in pericolo la sicurezza dei cittadini presenti, dei dipendenti e delle forze dell’ordine di presidio con lanci di petardi e altri oggetti’. E’ una ulteriore dimostrazione di come strumentalizzazioni ed esasperazione dei toni contro Equitalia innescano reazioni ingiustificabili e violente nei confronti di soggetti assolutamente estranei al merito dell’imposizione fiscale. Equitalia esprime la propria preoccupazione per i continui episodi che stanno mettendo a repentaglio l’incolumità delle persone” oltre alla ”massima solidarietà a coloro che sono stati aggrediti e rassicura il proprio personale che l’azienda e’ e sarà ad esso sempre vicina, anche in termini materiali”.
In seguito Attilio Befera, presidente di Equitalia, ha deciso di bloccare temporaneamente tutte le procedure esecutive in atto. Il primo giugno Stop alle “ganasce fiscali”: una risoluzione approvata con voto bipartisan dalla commissione Finanze della Camera chiede di fermare le riscossioni coattive nei confronti degli imprenditori che, per difficoltà economiche temporanee, sono morosi verso gli enti di riscossione, oltre a chiedere di togliere alla stessa Equitalia la riscossione delle multe e riportarle in capo ai Comuni. Federcontribuenti e altre associazioni stanno facendo azioni di lobbing in Parlamento in vista di una manifestazione nazionale a Roma il 16 giugno contro i soprusi e le vessazioni di Equitalia, e la risoluzione della Camera potrebbe divenire un emendamento bipartisan al Decreto sullo Sviluppo. E tutte queste cose sono successe prima e dopo che a Rapolano tutti stavano a chiedersi quale grosso difetto potesse avere un’auto nuova per andare a fuoco da sola, di notte, a motore freddo…