di Augusto Mattioli
SIENA. Nasce a Siena Toscana Riformista, il raggruppamento di cui il maggiore esponente è il vicesindaco Mauro Marzucchi. “Un’iniziativa che – tiene a sottolineare – nasce per ragioni di natura politica”. Che in soldoni riguardano il giudizio negativo sull’alleanza del partito socialista con forze della sinistra che fanno riferimento a Sinistra e liberta (gli ex vendoliani usciti da Rifondazione), la sinistra arcobaleno”. Toscana Riformista nasce a Siena con l’ambizione di essere un punto di riferimento a livello toscano, soprattutto pensando al futuro federalista della politica. Non riconoscendo questo ruolo all’attuale partito socialista “che ha preso un’altra strada”-.
Con Marzucchi i due consiglieri comunali dei riformisti Marco Fedi e Stefano Marzocchi, Gianni Acciughi, un lungo passato socialista e attuale componente del cda del Siena calcio e alcuni consiglieri circoscrizionali. Dario Di Prisco sarà invece il portavoce provvisorio in attesa che il gruppo si strutturi e si dia un’organizzazione.
E’ l’ennesima scissione che lascia il tempo che trova o qualcosa di nuovo come sperano i promotori che raccolga tutta un’area di quella sinistra che si esprime oggi anche con liste civiche?. Un interrogativo che solo il tempo potrà chiarire. Marzucchi al quale non piace l’attuale sistema politico nel quale campeggiano due partiti (al cui interno non mancano contraddizioni e problemi) dice che obiettivi principali a cui punta Toscana Riformista sono nell’ordine: una classe dirigente nuova, una riforma del sistema politico, una riforma del welfare, che “solo i riformisti veri possono fare”. Insomma, chi aderisce a Toscana Riformista ha l’ambizione di “rimettersi in gioco”.
Quale ripercussioni abbia questa nuova iniziativa sulla politica della città è difficile dirlo. Soprattutto al Comune di Siena, essendo Marzucchi vicesindaco. In ogni caso nessuno darà le dimissioni. Nessuno lo ha mai fatto nell’attuale consiglio comunale, dove i cambiamenti di schieramento o i cambiamenti nei partiti non sono stati pochi. Se si va a guardare bene la geografia politica interna è completamente cambiata. Cambierà solo il nome del gruppo: da riformisti a Toscana riformista.
Per quanto riguarda gli appuntamenti politici che incombono il gruppo guarderà liste e candidati delle europee, cercherà un accordo con il candidato del Pd Simone Bezzini, sulla base dei programmi. Ma il vero battesimo di Toscana Riformista saranno le regionali del 2010 mentre molto interessanti saranno le comunali di Siena del 2011. Riguardo l’interesse in generale per le liste civiche per Marzucchi è senza senso la voce secondo cui il gruppo potrebbe trovare un accordo con l’area guidata da Pierluigi Piccini. “Che interesse abbiamo ad andare con lui quando siamo al governo della città?”. Mentre sul fatto che l’operazione sia stata fatta con un occhio anche ad una nomina di Marzucchi nella deputazione generale della Fondazione Mps ci pensa Acciughi a bocciarla.
“L’articolo 13 dello statuto della Fondazione dice che Marzucchi (dipendente della Banca Toscana – ndr) indica che è incompatibile”. Ma sarà in sede di nomine che si capirà se il gruppo non ha davvero alcun interesse per qualche posto in Fondazione. Basta aspettare.
SIENA. Nasce a Siena Toscana Riformista, il raggruppamento di cui il maggiore esponente è il vicesindaco Mauro Marzucchi. “Un’iniziativa che – tiene a sottolineare – nasce per ragioni di natura politica”. Che in soldoni riguardano il giudizio negativo sull’alleanza del partito socialista con forze della sinistra che fanno riferimento a Sinistra e liberta (gli ex vendoliani usciti da Rifondazione), la sinistra arcobaleno”. Toscana Riformista nasce a Siena con l’ambizione di essere un punto di riferimento a livello toscano, soprattutto pensando al futuro federalista della politica. Non riconoscendo questo ruolo all’attuale partito socialista “che ha preso un’altra strada”-.
Con Marzucchi i due consiglieri comunali dei riformisti Marco Fedi e Stefano Marzocchi, Gianni Acciughi, un lungo passato socialista e attuale componente del cda del Siena calcio e alcuni consiglieri circoscrizionali. Dario Di Prisco sarà invece il portavoce provvisorio in attesa che il gruppo si strutturi e si dia un’organizzazione.
E’ l’ennesima scissione che lascia il tempo che trova o qualcosa di nuovo come sperano i promotori che raccolga tutta un’area di quella sinistra che si esprime oggi anche con liste civiche?. Un interrogativo che solo il tempo potrà chiarire. Marzucchi al quale non piace l’attuale sistema politico nel quale campeggiano due partiti (al cui interno non mancano contraddizioni e problemi) dice che obiettivi principali a cui punta Toscana Riformista sono nell’ordine: una classe dirigente nuova, una riforma del sistema politico, una riforma del welfare, che “solo i riformisti veri possono fare”. Insomma, chi aderisce a Toscana Riformista ha l’ambizione di “rimettersi in gioco”.
Quale ripercussioni abbia questa nuova iniziativa sulla politica della città è difficile dirlo. Soprattutto al Comune di Siena, essendo Marzucchi vicesindaco. In ogni caso nessuno darà le dimissioni. Nessuno lo ha mai fatto nell’attuale consiglio comunale, dove i cambiamenti di schieramento o i cambiamenti nei partiti non sono stati pochi. Se si va a guardare bene la geografia politica interna è completamente cambiata. Cambierà solo il nome del gruppo: da riformisti a Toscana riformista.
Per quanto riguarda gli appuntamenti politici che incombono il gruppo guarderà liste e candidati delle europee, cercherà un accordo con il candidato del Pd Simone Bezzini, sulla base dei programmi. Ma il vero battesimo di Toscana Riformista saranno le regionali del 2010 mentre molto interessanti saranno le comunali di Siena del 2011. Riguardo l’interesse in generale per le liste civiche per Marzucchi è senza senso la voce secondo cui il gruppo potrebbe trovare un accordo con l’area guidata da Pierluigi Piccini. “Che interesse abbiamo ad andare con lui quando siamo al governo della città?”. Mentre sul fatto che l’operazione sia stata fatta con un occhio anche ad una nomina di Marzucchi nella deputazione generale della Fondazione Mps ci pensa Acciughi a bocciarla.
“L’articolo 13 dello statuto della Fondazione dice che Marzucchi (dipendente della Banca Toscana – ndr) indica che è incompatibile”. Ma sarà in sede di nomine che si capirà se il gruppo non ha davvero alcun interesse per qualche posto in Fondazione. Basta aspettare.