Il future sul Dow Jones avanza dello 0,2% mentre quello sullo S&P 500 cede lo 0,3% e il derivato sul Nasdaq arretra dell’1,2%, preannunciando una partenza debole a Wall Street in scia alla nuova risalita dei rendimenti dei bond.
Ad appesantire il settore tecnologico contribuiscono, inoltre, le rinnovate tensioni tra Washington e Pechino, oltre alla stretta del governo cinese su Tencent, nell’ottica di perseguire un maggior controllo sui colossi del settore Fintech, come fatto in precedenza con Ant Group.
Ieri i principali indici americani hanno chiuso in rialzo, trainati in particolare dalle big tech con il Nasdaq salito del 2,5%. Più contenuti i guadagni di Dow Jones (+0,6%) e S&P 500 (+1%), comunque in grado di mettere a segno nuovi record storici anche se solo intraday per il secondo.
Il sentiment dei mercati è appesantito dalla nuova ondata di volatilità che ha colpito il mercato obbligazionario, dopo che l’accoglienza positiva delle aste di debito pubblico Usa degli scorsi giorni aveva attenuato le preoccupazioni sull’outlook del reddito fisso.
L’arrivo di nuovi stimoli fiscali e l’accelerazione dei vaccini ha però costretto gli investitori a confrontarsi nuovamente con la prospettiva di una ripresa dell’inflazione, in attesa delle decisioni della Federal Reserve la prossima settimana.
Intanto, il rendimento del T-bond è risalito all’1,6%, dopo che il presidente Usa Joe Biden ha firmato il pacchetto di stimoli fiscali da 1.900 miliardi di dollari, che prevede pagamenti diretti fino a 1.400 dollari per la maggior parte degli americani.
Sul fronte macro, infine, l’indice dei prezzi alla produzione Usa a febbraio ha segnato un +0,5% su base mensile (+2,8% a/a), in linea alle attese e rispetto al +1,3% della rilevazione precedente.
Fonte MarketInsight