SIENA. Dai gradoni in cemento del campo all’aperto dell’antico Ricreatorio Pio II, a quelli del Palazzetto Virtus situato nella conca di Via Vivaldi; in questi due templi del basket senese degli anni ’60, si consumarono 54 anni fa, per l’esattezza nella stagione sportiva 66-67, le due uniche stracittadine ufficiali tra Mens Sana e Costone. Dopo oltre mezzo secolo e con storie alle spalle enormemente diverse, le due società si troveranno nuovamente di fronte per date vita a un derby dal sapore antico. Vi sono ancora molte persone che possono raccontare quegli scontri epici, ma purtroppo tante altre non ci sono più, e tra queste Giorgio Brenci che da pochi giorni ci ha lasciato. Lui riuscì a vincerlo il derby, quello di andata, rinviato di due settimane, dal 6 novembre al 20, a causa della tremenda alluvione del 1966; all’andata fu lui ad avere la meglio, mentre al ritorno esultò il suo amico fraterno e avversario Ezio Cardaioli, che proprio quell’anno riuscì nell’impresa di portare la Mens Sana in serie B, grazie anche al favore che il Costone gli rese, sconfiggendo nell’ultima giornata un’altra pretendente alla cadetteria, l’Audax Carrara.
Oggi si parla di una sfida tra due compagini che cercano di emergere in una panorama dilettantistico che però nulla toglie al sapore di questa sfida. I ragazzi di Binella sono primi, grazie ai 3 successi consecutivi, mentre i gialloverdi fino a questo momento hanno potuto disputare un solo incontro, mercoledì scorso a Empoli, vinto in volata e con una squadra orfana dei due pezzi più pregiati, vale a dire Gigi Bruttini e Vittorio Tognazzi, che anche in questa circostanza saranno assenti in quanto ancora positivi al tampone covid. Senza di loro il potenziale offensivo è ridotto ai minimi termini, nonostante che il roster sia composto da giocatori di assoluto valore per questa categoria, ma con appena 4/5 allenamenti sulle gambe, a causa della forzata quarantena. Preoccupano le condizioni fisiche di Francesco Bonelli, l’ex degli ex, che prudenzialmente è stato tenuto a riposo nell’allenamento di venerdì e in quello di sabato mattina. Senza dubbio i biancoverdi partono avvantaggiati e non solo per il fattore campo, ma soprattutto per avere dato continuità al lavoro, e questo è un aspetto che alla fine potrà fare la differenza.